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Escursione ai laghi di Bombasel e Cermislandia
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Dall'alpe di Cermis fino ai laghetti di Bombasel
Luogo: Alpe di Cermis
Condizioni Meteo : Nuvoloso
Difficoltà: Escursione semplice senza dislivelli impegnativi se non la conca da e per la seggiovia.
Durata: 0.50h - Semi anello, per 6,7 km
Panorama: 5/5 - In cima all'alpe di Cermis c'è un punto panoramico (PANORAMIO) da cui vedere tutte le montagne circostanti nel raggio di km, fino alle dolomiti di Brenta e le Ortles
Avvistamenti : No
Passeggino: No
2.2 km, 00:50:14
Questa escursione è perfetta per i bambini, soprattutto in una giornata di sole, preferibilmente calda. Parcheggiamo l'auto sull'alpe di Cermis (pochissimi posti) e prendiamo l'ovovia a metà percorso, cioè già molto sopra Cavalese. Scesi dall'ovovia prendiamo una seggiovia subito adiacente e raggiungiamo la sommità dell'alpe di Cermis (36 euro totali per la famiglia). Da qui parte l'escursione semplice fino ai laghi di Bombasel. Tralasciamo per ora il punto panoramico e scendiamo a destra lungo la ripida pista da sci, fino ad un altro rifugio con laghetto poco sotto. Da qui parte un sentiero che scende ancora, a gradoni alti con cordino metallico per aiutarsi, ma mai pericoloso, che porta all'inizio del vero sentiero che costeggia il Cimon del To della Trappola e sale senza grosse pendenze su pietraia bella grossa.
Arrivati ai laghetti toglietevi gli scarponi e immergete i piedi nelle loro limpide acque, gelide e rigeneranti, tra tanti pesciolini e girini che vi sguazzeranno intorno. Prendetevi tutto il tempo che vi occorre e poi ripercorrete il sentiero a ritroso fino agli impianti. Salite al punto panoramio e godetevi la bellezza delle montagne visibili per km, fino alle Ortles. Scesi alla stazione di mezzo dell'ovovia, regalate una mezz'ora di giochi ai vostri bimbi a Cermislandia, e portatevi un cambio, visto che ci sono tra i tanti, anche i giochi d'acqua!
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Escursione al rifugio Passo Selle sulle tracce della prima guerra mondiale
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Escursione: Dal San Pellegrino al rif. Passo Selle tornando al passo con i sentieri della prima guerra mondiale
Luogo: Passo San Pellegrino
Condizioni Meteo : Pioggia
Difficoltà: Escursione semplice ma faticosa nella prima parte, forse più impegnativa nei sentieri che riscendono al passo passando per le fortificazioni militari.
Durata: 3.30h - Semi anello, per 6,7 km
Panorama: 4/5 - Dal Passo Selle la visuale spazia dalla cima Costabella, fino al Catinaccio
Avvistamenti : Si, marmotte
Passeggino: Forse. Per arrivare al rifugio ci sono due strade, una è percorribile dalle jeep, ma negli ultimi 50 metri è davvero ripidissima.
6.7 km, 04:18:25
Eravamo già stati in escursione al passo San Pellegrino, facendo un bellissimo giro ad anello tra il rifugio Fuciade e la baita Paradiso. Stavolta decidiamo di risparmiarci la strada che porta a baita Paradiso e prendiamo la seggiovia, sola andata, che ci porta in quota, anche perchè la nostra sarà un pò una corsa contro il tempo, che minaccioso incombe su di noi. Scesi dalla seggiovia prendiamo subito il sentiero che sale a sinistra passando tra roccia e ghiaia. Qui i fischi di marmotte si sentono fortissimi, ci hanno avvistato e danno l'allarme. Riusciamo a vederne diverse. Continuamo a salire, ma non è troppo faticoso, il dislivello c'è ma non è tanto e comunque si presenta dolce fino sotto il rifugio. Gli ultimi 50 metri, dopo aver superato dei piccoli nevai, sono quasi verticali, per uno strappo che finalmente ci vede raggiungere il rifugio proprio quando il cielo comincia a far cadere le prime goccioline.
Mentre siamo al caldo nel rifugio fuori il tempo peggiora. Fa un freddo pazzesco. Ci prendiamo il nostro tempo fino a che l'acqua non concede una tregua e intanto timbriamo il passaporto della montagna per bambini. Avviciniamo, ma non percorriamo, l'alta via Bepi Zac per qualche centinaio di metri, per arrivare alle postazioni d'artiglieria ben visibili dal rifugio, da dove la vista è superlativa e spazia quasi a 360 gradi su tutta la zona, fino a intravedere il Roda di Vael. Il tempo diventa nuovamente nero e ci invita ad affrettarci. Scendiamo per la sterrata fino ad un bivio, dove lasciamo la comoda via per il sentiero leggermente più impegnativo che porta alle trincee e ai baraccamenti del conflitto del 1915-18.
Va fatta una precisazione, qualora vogliate scendere da questa parte. I baraccamenti sono tutti vuoti, e forse poco interessanti, soprattutto per i bambini, ma visto il freddo della giornata lasciavano ampio spazio all'immaginazione di come potesse essere la vita quassù 100 anni fa, soprattutto nel periodo invernale.
Continuiamo a scendere fino al lago della Campagnola dove c'è un bivio. Sentiero normale e sentiero ripido, che porta rapidamente alla postazione di una cannoniera. Ora è d'obbligo una precisazione.Il sentiero non è soltanto ripido, ma esposto, molto esposto. Ne abbiamo percorso una buona parte, fino a che, in un punto troppo pericoloso per i bambini ho deciso di tornare sui miei passi e prendere l'altro sentiero, quello normale. Si può comunque arrivare fino al lago e vedere l'interno di altri baraccamenti, ma poi prendete per mano i vostri bimbi e tornate indietro.
Tornati al bivio prendiamo quindi il sentiero normale, visibile a tratti nella prima parte, ma intuibili, che scende gradualmente fino all'inizio della seggiovia, passando negli ultimi 300 metri dentro pascolo.
- Variante - Dal rifugio passo selle potete proseguire su tutta la mulattiera ripassando per baita paradiso e riscendere comodamente fino al passo.
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Escursione al rifugio Pertini sul sentiero Friedrich August
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Escursione: Dal Passo Sella al Rif. Pertini
Luogo: Sassolungo
Condizioni Meteo : Variabile
Difficoltà: Escursione senza dislivelli significativi tranne il primo pezzo, ma con sentiero esposto in alcuni tratti, che non presenta però difficoltà se avete passo sicuro.
Durata: 1.30h - Sola andata, per 4 km
Panorama: 4,5/5 - Siamo sotto al Sassolungo, la vista è meravigliosa, Sass Pordoi e Marmolada sono li sempre ben visibili.
Avvistamenti : Si, marmotte
Passeggino: No.Con il passeggino sarà però possibile raggiungere il rif. Salei e successivamente il rif. Friedrich August
3.9 km, 01:20:47
Arriviamo presto al Passo Sella, i posti sono pochi, e parcheggiamo l'auto proprio in cima al passo. Scendiamo verso la Val Gardena per qualche centinaio di metri. Sulla sinistra notiamo subito un sentiero che si inerpica nei prati. Prendiamo quello basso, sulla destra, non quello che punta dritto sulla piccola montagnetta, fatica sprecata. Il sentiero si ricongiunge presto con la sterrata che parte più in basso e porta al rifugio Salei. Questa escursione è perfetta per i vostri bambini, la ricompensa al ritorno sarà lasciarli giocare qui, con tantissime attrazioni tra cui i tappeti elastici. Lasciamo il Salei e proseguiamo sulla sterrata, che diventa ripidissima, per uno stacco di 200 metri davvero intensi. Arrivati in cima si aprirà la vista sul Col Rodella, a sinistra e di fronte a noi sul rifugio Friederich August, molto bello, quasi lussoso direi, famoso per avere un Yak al pascolo.
Qui dovrete necessariamente mollare il passeggino e proseguire a piedi o con zaino portabimbi.
Lasciato il rifugio alle nostre spalle il sentiero diventa sempre più stretto, fino ad essere una striscia di terra larga un metro o poco più che però non presenta vere e proprie difficoltà se non nell'unico tratto che si vede nella foto qui sopra, ma che come si evince chiaramente, può essere aggirato passando più in alto. Continuiamo tra saliscendi mai troppo faticosi attraversando per due volte un corso d'acqua. Le marmotte fischiano preoccupate. Dopo 1.20h circa dalla partenza al passo ecco spuntare da dietro una roccia il rifugio Pertini, meta della nostra escursione. Volendo è possibile continuare il sentiero fino alla malga Sassopiatto e poi continuare tutto il giro del Sassolungo e Sassopiatto ricongiungendoci con il rifugio Comici e poi chiudere il cerchio di nuovo al passo.
Ma l'escursione per noi termina qui e una volta consumato il pranzo al sacco, messo il timbro sul Passaporto della montagna per Bambini, riprendiamo il sentiero ripercorrendo i nostri passi per fermarci al rifugio Friederich August per una birra e poi al Salei per far giocare i bambini fino al tramonto. Proprio qui fate attenzione alle marmotte, è possibile avvistarle sotto la partenza dell'impianto subito sotto a sinistra del Salei e sotto il secondo pilone dell'impianto che passa proprio sopra il salei.
Si torna al passo sempre seguendo le orme dell'andata.
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Escursione ai laghi di Colbricon
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Escursione: Sul passo rolle, all'altezza di Malga Rolle
Luogo: Passo Rolle
Condizioni Meteo : Variabile
Difficoltà: Escursione pianeggiante con qualche salitella qua e la.
Durata: 50 minuti - 2,2km sola andata
Panorama: 2/5 - I laghi di colbricon sono bellissimi e perfetti per un bel picnic in famiglia.
Avvistamenti : No
Passeggino: No - A meno che non sia un ottimo passeggino da trekking ed in qualche punto siete disposti a tirarlo su a mano.
2.2 km, 00:47:38
Escursione bella e facile dalle parti di passo Rolle, poco sopra il Parco di Paneveggio dove è possibile fare un'altra bella escursione ed attraversare un ponte sospeso, il sentiero Marciò. Lasciata la macchina nel parcheggio subito sotto la malga Rolle, da dove si vedono le seggiovie e le piste da sci, qualche tornante prima della sommità del passo, c'è un cartello della fermata della corriera. Li inizia il sentiero nr.348 che porta ai laghi di Colbricon e al rifugio omonimo. Il sentiero è davvero facile, non c'è possibilità di perdersi, e con un buon passo in 30/40 minuti si è già ai laghi, ma al passo di bambino, tra una foto e l'altra i minuti potrebbero salire a 50.
Il posto è bello ed interessante perché ci sono cartelli informativi che ci raccontano la storia dell'uomo primitivo che viveva qua dall'alba dei tempi. Vista la brevità dell'escursione potete affrontarla anche come sgambata in una giornata all'insegna del relax. Si torna sui propri passi, riprendendo il sentiero dell'andata.
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Escursione al Corno Bianco una vetta perfetta per i bambini
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Escursione: Dal passo Oclini fino alla vetta del Corno Bianco riscendendo per la malga Gurndin
Luogo: Passo Oclini
Condizioni Meteo : Sole
Difficoltà: Escursione tutta in salita nella prima parte fino alla vetta. Poi in discesa e pianeggiante.
Durata: 5h - A passo di bambino, per un totale di 4.6km
Panorama: 5/5 - Visuale panoramica a 360 gradi
Avvistamenti : No
Passeggino: No - Solo dal parcheggio alla Malga Gurndin
4.5 km, 05:41:57
Volevo far conquistare una vetta ai miei bambini, fargli provare l'emozione di arrampicarsi su una montagna e sapere che oltre non si poteva andare. Nelle dolomiti c'è una montagna perfetta per questo, il Corno Bianco. Perfetta perché ci si arrampica su roccia, si arriva ad una croce di vetta, e c'è persino un punto dove ci si può aiutare con una corda metallica, anche se il sentiero non è mai esposto o pericoloso.
Raggiungiamo il Passo Oclini, passando per il passo di Lavazè. Qui c'è un ampio parcheggio, gratuito, ma la regola è sempre la stessa, cercare di arrivare presto, altrimenti il rischio di non parcheggiare è quasi certezza. Subito dietro la bellissima baita adiacente il parcheggio parte un sentiero che sale dritto per dritto verso il Corno Bianco, visibile sin da subito. Ci rendiamo quindi subito conto di quello che sarà il nostro obiettivo di oggi. Passiamo per prati erbosi, poi al cambiare della pendenza, dove la salita si inasprisce e il terreno diventa ghiaioso e pietroso, siamo circondati da pino mugo, una pianta bellissima che rende il paesaggio circostante molto molto piacevole.
La salita non è molto impegnativa ma è faticosa, soprattutto un lungo tratto da affrontare su scaloni ricavati nella terra, molto alti, che fanno tirare il fiato. C'è un bivio, ma seguiremo queste indicazioni più tardi, sulla via del ritorno.
Il pino mugo sparisce, siamo sotto la vetta, si vede la croce. Facciamo ancora qualche tornate, poi una nuova deviazione. Saliamo a destra, dove vediamo il cordino metallico per aiutarsi, sono gli ultimi metri.
Finalmente siamo in cima al Corno Bianco, il paesaggio da quassù, a 2316m, è entusiasmante. Si vede il Latemar, il Corno Nero e la nostra prossima meta, la malga Gurndin.
Facciamo sosta e ci godiamo l'aria frizzantina, ci sono diversi bambini, è davvero un'escursione molto bella da fare con loro. Scendiamo e al bivio incontrato all'andata prendiamo l'indicazione per la malga Gurndin, scendendo di nuovo tra pino mugo e pietraia, fino a che si raggiungono i pascoli della malga e la malga stessa. Qui la sosta è consigliatissima, i prezzi sono popolari, cosa insolita per queste zone, e cibo e birra sono di qualità.
Il ritorno è agevole, su una sterrata non troppo lunga e completamente pianeggiante, che chiude ad anello il nostro giro tornando al punto di partenza.
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