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Piramide Etrusca di Bomarzo
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Si prende una sterrata da via Cupa
Luogo: Bomarzo, Lazio
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione semplice ma con 2 passaggi che richiedono un pò di abilità
Durata: Tutto il giro senza soste può essere fatto in 45 minuti (per la seconda parte del tracciato chiedetemi la traccia GPX nei commenti)
Panorama: 2/5 - Dalla vetta della piramide si riesce a vedere buona parte della tuscia
Avvistamenti : No
Passeggino: No

0.4 km, 00:23:35
Nei pressi di Bomarzo, oltre il ben più noto parco dei mostri, nascosta nei boschi c'è una piccola meraviglia tutta da scoprire, a condizione che abbiate voglia di farvi una piccola sgambata e superare qualche ostacolo lungo il sentiero, nulla di davvero impegnativo, anzi divertente per i bambini.
Lasciata l'auto all'inizio di via Cupa, cominciate a seguire la comoda sterrata bianca superando tutte le case e tenendovi sulla destra, fino a raggiungere un bivio dove la strada diventa più rovinata e sale verso destra. Arrivati ad un incrocio a T tirate dritto dentro il bosco, e per capire se siete sulla strada giusta vi ritroverete a sorpassare una lapide dedicata ad un cavallo. Continuando dritti il sentiero comincia a scendere nella macchia, passando accanto a resti di antiche abitazioni dove i passaggi diventano leggermente più impegnativi, ma mai pericolosi.
Continuando per altri 10 minuti si raggiunge il tumulo etrusco, a forma di piramide, ovvero una tomba di famiglie aristocratiche.
Il tumolo, o piramide che dir si voglia, può essere arrampicato fin sulla sommità, richiede solo un minimo di agilità avendo gli scalini molto stretti e ripidi. Ma parliamo di 20 metri , non di più.
Da li ci sono due modi per tornare al punto di partenza. Seguendo i nostri passi a ritroso per la stessa via dell'andata oppure continuando con un giro ad anello (non sempre ben segnato, meglio affrontarlo con un GPS - chiedetemi la traccia nei commenti se interessati -) ma sicuramente più appagato, che ci porterà al nostro bivio a T passando attraverso ad antiche costruzioni etrusche, tumuli soprattutto, e sulla sommità ci offrirà una bellissima visuale su buona parte della tuscia viterbese.
Raggiunto il bivio a T tornate all'auto percorrendo la strada a ritroso.
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Dal paese di Sant'Oreste saliamo alla vetta del Soratte passando per gli eremi
Luogo: Monte Soratte, Lazio
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione semplice se si va dritti alla vetta, un solo passaggio esposto se si passa per gli eremi.
Durata: Di buon passo si arriva alla vetta in 40 minuti
Panorama: 3/5 - Si riesce a vedere a 360 gradi tutta la campagna sabina
Avvistamenti : No
Passeggino: Si, solo fino al santuario lungo la strada asfaltata. Gli ultimi 200 metri vanno fatti senza!

4 km, 01:46:35
Il monte Soratte si trova isolato a circa 40 km a nord di Roma, dominando la campagna sabina e permettendo dalla sua cima di avere una vista a 360 gradi su tutta la pianura circostante.
Per iniziare il sentiero che vi porterà in vetta dovete recarvi al paese di Sant’Oreste, parcheggiare l’auto proprio sotto la montagna , e seguire la strada asfaltata che si inoltrerà nel bosco.
La passeggiata, perché è a tutti gli effetti una passeggiata se seguirete il sentiero principale sia andata che ritorno, è breve (1.8km – 0.40h) e mai impegnativa, ma comunque in salita, 200 metri di dislivello vanno fatti seppure la vetta sia di altezza modesta (691m s.l.m.).
Lungo il sentiero ci sono tantissimi tavolini dove potersi fermare per riposare o per un pranzo al sacco, e appena all’inizio del sentiero, sulla destra, leggermente nascosta dagli alberi, una fontana per rinfrescarsi.
Superate le varie deviazioni che incontrerete e andate dritto fino a raggiungere il santuario della Maria delle Grazie, dove ci sarà l’ennesimo tavolino e una fontanella (chiusa al mio passaggio però). Da qui siamo ormai in vetta, mancano poche centinaia di metri. Si lascia il sentiero asfaltato e si prosegue su un comodo sentiero di montagna, largo e sicuro, fino all’eremo di San Silvestro (chiuso anche questo) che sorge proprio sulla vetta (altri tavolini).
Godetevi il panorama mentre fate una pausa.
Al ritorno ho fatto una deviazione e sono passato per gli altri eremi. Deviazione non impegnativa se non per un solo punto in cui il sentiero è stretto ed esposto, giusto 5 passi in tutto, per poi tornare sicuro e non impegnativo. Quindi pensateci bene se deciderete di seguire la traccia GPS, altrimenti suggerisco di tornare per la strada dell’andata, comoda e semplice.
Per chi volesse proseguire sulla traccia GPS posso dire che ne vale la pensa, si farà cosi un anello passando per altri due santuari, scendere nel bosco e tornare alla strada principale a qualche centinaia di metri dall’inzio del sentiero.
Finita l’escursione suggerisco a tutti, soprattutto a famiglie con bambini, di fare un giro nel parco del Bunker Soratte, ampio e spazioso, con carri armati, obici, guardine e quant’altro che stimoleranno la curiosità dei vostri bambini.
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Attraversiamo il parco dell'Uccellina, in Maremma, fino a raggiungere il mare
Luogo: Parco della Maremma, Toscana
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione sempre in mezzo alla vegetazione mai impegnativa.
Durata: Tutto il giorno, bagno e sosta in spiaggia compresi!
Panorama: 4/5 - Dalla torre di Castel Marino si vede tutto il parco e lo splendido mare riserva naturale
Avvistamenti : No, ma presenti fototrappole sull sentiero, quindi possibilità di incontrare animali dovrebbero esserci.
Passeggino: No, ma c'è una alternativa da fare in bici (lunga, quindi sconsigliata a piedi)

10.3 km, 06:43:24
Questa estate ho fatto una bellissima escursione in Toscana, nel Parco della Maremma. Escursione rimandata da troppo tempo, decidiamo quindi di partire, sfidando il caldo torrido di luglio, sapendo che la ricompensa sarebbe stata un bagno in una riserva naturale integrale. (munitevi del biglietto prima di entrare nel parco o si rischiano multe salate)
Fatti i biglietti per entrare nel parco (può sembrare strano dover fare dei biglietti per entrare in mezzo a un bosco, ma i controlli ci sono e le multe sono salate), raggiungiamo l'inizio del sentiero con l'auto, e una volta parcheggiata cominciamo l'escursione, che per i primi chilometri è in piano e sotto la pineta.
Attraversato il canale scaglietto, si comincia a salire su roccia e terra, sempre molto semplice il percorso, ma si fanno 120 metri di dislivello che ci portano in cima alla collina, e ci si rende già conto del paesaggio che ci circonda, una sconfinata distesa di pini marittimi e la macchia mediterranea.
Le tappe prima di arrivare al mare sono due torri, la torre di Castel Marino, dove il panorama è stupendo, e poi la torre a ridosso del mare, la torre di Collelungo, dalla quale poi discendiamo al mare.
Siamo a qualche chilometro da Cala di Forno, in una riserva naturale integrale, con un mare limpido e splendente, che invita a farsi un bagno. Intorno a noi pochissime persone, la maggior parte arrivate in bicicletta con un altro percorso, ma siamo lontani l'uno dall'altro, c'è pace e tanto spazio.
Dopo innumerevoli tuffi bisogna riprendere il sentiero del ritorno, che costeggia il canale attraversato all'inizio passando nella macchia fino ad arrivare al punto dove l'avevamo attraversato all'inizio.
Da li di nuovo sotto i pini marittimi si percorre l'ultimo chilometro che ci riporta alla macchina.
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Altopiano di Montasio
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- Scritto da Manuel
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L'altopiano di Montasio è raggiungibile comodamente in auto da Sella Nevea. Venendo dal lago del Predil subito prima di entrare a Sella Nevea si prende la strada asfaltata sulla destra che porta fino su al parcheggio. La strada ha visto passare il giro d'Italia nel 2013, e le sue curve e tornanti hanno una pendenza davvero notevole, in alcuni punti del 20%.
Volendo si può raggiungere l'altopiano anche a piedi, da Sella Nevea, facendo subito 200-300 metri di dislivello e poi farsi 5 km in pianura tra prati e boschi, fino a raggiungere lo stesso parcheggio.
Da qui partono diverse escursioni, la più semplice e breve quella che porta al rifugio di Brazzà, che dista circa 1km dal parcheggio e dal quale, proseguendo, si possono raggiungere le vette circostanti con sentieri decisamente più impegnativi.
Se invece siete pigri e non avete voglia di camminare, raggiungete la malga Montasio, attraversando pascoli e fischi di marmotte.
Il posto è davvero bello, peccato non avergli potuto dedicare più tempo, ma quel giorno in mattinata abbiamo fatto l'escursione alla malga Grantagar e l'unico modo per venire qui era usare l'auto.
Sicuramente merita un passaggio, anche solo per godere dello splendido panorama sul Canin che questo posto ci regala.
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Monte Santo di Lussari
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- Scritto da Manuel
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Il monte Lussari, con il suo santuario, è il simbolo di Tarvisio e del Tarvisiano.
E' una montagna che offre tutto, estate ed inverno, dalle escursioni alle sue piste da sci. In cima al monte Lussari c'è un piccolo borgo molto vivo d'estate, comodamente raggiungibile grazie ad una lunghissima ovovia.
Ristoranti, pub, birrerie, negozi e bancarelle di souvenir, anche qualche albergo per pernottare. C'è insomma tutto quello che serve ad un escursionista o ad uno sciatore.
Noi abbiamo scelto di visitarlo in un venerdi d'Agosto, quando è possibile scendere dal monte ben dopo il tramonto, visto che l'ovovia chiude alle 23!!(ultima corsa 22.45, salendo dopo le 17 si paga il 50%)
Scesi dall'ovovia facciamo subito un giretto sulla croce a destra per vedere il paesaggio, poi ci addentriamo nel borgo e saliamo verso la vetta del Lussari(1790m) dove aspetteremo il tramonto. Non siamo soli, tanta gente viene a vedere lo spettacolo che si gode da questa cima, il sole comincia ad abbassarsi, diventa rosso fuoco, sparisce dietro le montagne illuminando con una luce dorata la Cima dei Cacciatori e il Mangart alle nostre spalle.
Calato il sole scendiamo di nuovo nel piccolo borgo e ci sediamo a prendere una buona birra con qualche stuzzichino, giusto il tempo di aspettare che cali la notte per vedere uun cielo stellato meraviglioso e la via lattea attraversare la vetta del Cacciatori.
Riprendiamo l'ovovia verso le 22.30, e anche questa se vogliamo è un'esperienza molto particolare per i bambini; si è avvolti nel buio quasi totale e nel silenzio rotto solo dal sommesso rumore dell'impianto di risalita.
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