Escursione: Dal San Pellegrino al rif. Passo Selle tornando al passo con i sentieri della prima guerra mondiale
Luogo: Passo San Pellegrino
Condizioni Meteo : Pioggia
Difficoltà: Escursione semplice ma faticosa nella prima parte, forse più impegnativa nei sentieri che riscendono al passo passando per le fortificazioni militari.
Durata: 3.30h - Semi anello, per 6,7 km
Panorama: 4/5 - Dal Passo Selle la visuale spazia dalla cima Costabella, fino al Catinaccio
Avvistamenti : Si, marmotte
Passeggino: Forse. Per arrivare al rifugio ci sono due strade, una è percorribile dalle jeep, ma negli ultimi 50 metri è davvero ripidissima.
6.7 km, 04:18:25
Eravamo già stati in escursione al passo San Pellegrino, facendo un bellissimo giro ad anello tra il rifugio Fuciade e la baita Paradiso. Stavolta decidiamo di risparmiarci la strada che porta a baita Paradiso e prendiamo la seggiovia, sola andata, che ci porta in quota, anche perchè la nostra sarà un pò una corsa contro il tempo, che minaccioso incombe su di noi. Scesi dalla seggiovia prendiamo subito il sentiero che sale a sinistra passando tra roccia e ghiaia. Qui i fischi di marmotte si sentono fortissimi, ci hanno avvistato e danno l'allarme. Riusciamo a vederne diverse. Continuamo a salire, ma non è troppo faticoso, il dislivello c'è ma non è tanto e comunque si presenta dolce fino sotto il rifugio. Gli ultimi 50 metri, dopo aver superato dei piccoli nevai, sono quasi verticali, per uno strappo che finalmente ci vede raggiungere il rifugio proprio quando il cielo comincia a far cadere le prime goccioline.
Mentre siamo al caldo nel rifugio fuori il tempo peggiora. Fa un freddo pazzesco. Ci prendiamo il nostro tempo fino a che l'acqua non concede una tregua e intanto timbriamo il passaporto della montagna per bambini. Avviciniamo, ma non percorriamo, l'alta via Bepi Zac per qualche centinaio di metri, per arrivare alle postazioni d'artiglieria ben visibili dal rifugio, da dove la vista è superlativa e spazia quasi a 360 gradi su tutta la zona, fino a intravedere il Roda di Vael. Il tempo diventa nuovamente nero e ci invita ad affrettarci. Scendiamo per la sterrata fino ad un bivio, dove lasciamo la comoda via per il sentiero leggermente più impegnativo che porta alle trincee e ai baraccamenti del conflitto del 1915-18.
Va fatta una precisazione, qualora vogliate scendere da questa parte. I baraccamenti sono tutti vuoti, e forse poco interessanti, soprattutto per i bambini, ma visto il freddo della giornata lasciavano ampio spazio all'immaginazione di come potesse essere la vita quassù 100 anni fa, soprattutto nel periodo invernale.
Continuiamo a scendere fino al lago della Campagnola dove c'è un bivio. Sentiero normale e sentiero ripido, che porta rapidamente alla postazione di una cannoniera. Ora è d'obbligo una precisazione.Il sentiero non è soltanto ripido, ma esposto, molto esposto. Ne abbiamo percorso una buona parte, fino a che, in un punto troppo pericoloso per i bambini ho deciso di tornare sui miei passi e prendere l'altro sentiero, quello normale. Si può comunque arrivare fino al lago e vedere l'interno di altri baraccamenti, ma poi prendete per mano i vostri bimbi e tornate indietro.
Tornati al bivio prendiamo quindi il sentiero normale, visibile a tratti nella prima parte, ma intuibili, che scende gradualmente fino all'inizio della seggiovia, passando negli ultimi 300 metri dentro pascolo.
- Variante - Dal rifugio passo selle potete proseguire su tutta la mulattiera ripassando per baita paradiso e riscendere comodamente fino al passo.
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