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Rocca Altiera
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Dal Santuario della val canneto a Rocca Altiera, 2018m
Luogo: Val Canneto
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Bellissima escursione con una prima parte un pò noiosa su una comodissima sterrata. Raggiunto l'alpeggio dove dei simpatici cani ci impediscono di continuare tranquillamente. Superati i cani il sentiero si perde un pò tra sassi e verde, e sale sempre senza farci riposare mai.
Durata: 3h circa (sola andata)
Panorama: 3,5/5 – Una volta in vetta si apre un panorama bellissimo sulla vallata e sul monte Meta.
Avvistamenti : Forse sono stato un pò sfortunato, ma un paio di camosci sono riuscito a vederli e a fotografarli.
Passeggino: No - (Si può arrivare tranquillamente fino all'alpeggio, ma non oltre)
8 km, 03:41:52
Per iniziare questa escursione dovete mettere sul vostro navigatore le indicazioni per il Santuario di Canneto. Qualche km prima di arrivare al santuario, sulla sinistra se salite dal paese di Settefrati, troverete una sterrata. Quello è l'attacco del sentiero. Il parcheggio è scomodo, c'è forse solo un piccolo slargo dove lasciare un auto, ma non più di una. Altrimenti bisogna proseguire per altri 300 metri per trovare un parcheggio più comodo.
Il sentiero è per metà una mulattiera, che viene usata anche dai pastori per raggiungere il pascolo in cima alla valle. Qui tendo a precisare che non ci sono cartelli che indicano CANI LIBERI, e anche abbastanza minacciosi. Non uno, ma diversi, noi ne abbiamo incontrati ben tre. E tutti e tre non erano affatto felici di vederci.
Superato il pascolo proseguite seguendo il sentiero, con le indicazioni visibili si, ma non come ci si aspetterebbe in un Parco Nazionale. Per fortuna il GPS è amico e aiuta a seguire la giusta via. Il sentiero passa da mulattiera a prato, poi prato con sassi, poi sassi e basta. Poco prima della vetta c'è una bellissima spianata con qualche laghetto (presumo alluvionale) che resiste al caldo di luglio, dove potete fare una sosta prima di cominciare la parte finale dell'escursione.
Si sale quindi fin sulla vetta, Rocca Altiera, 2018m, dove il paesaggio si apre sul Monte Meta, imperioso dinanzi a noi. Poco oltre, per chi volesse, c'è il Monte Bellaveduta, altri 15 minuti al massimo di cammino, per raggiungere quota 2061m. Siamo a 8km circa di marcia.
Tra Rocca Altiera e il Monte Bellaveduta c'è un grande ghiaione, che inizia proprio sotto la cima di Rocca Altiera. Se mantenete il silenzio e siete fortunati potrete godervi la compagnia di qualche camoscio.
Tornando scegliamo di ripercorrere il sentiero dell'andata, seppure consapevoli della possibilità di fare un anello che sarebbe però finito troppo sotto l'auto e quindi scomodo.
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- Scritto da Manuel
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A Campiglia Marittima, immersa nella cornice della val Cornia, in Toscana, c’è un parco minerario molto interessante da visitare, in particolar modo se avete dei bambini. Il parco minerario di San Silvestro e la miniera del Temperino vi offrono una giornata interessante alla scoperta del mondo dei minatori, dei minerali e del mondo del sottosuolo. Il biglietto famiglia non supera i 50 euro (ma i bambini piccoli non pagano, quindi potreste spendere molto meno – 36 euro nel mio caso -) e comprende 3 visite guidate.
La miniera con visita guidata da fare a piedi della durata di 45 minuti, il trenino che passa dentro la montagna con la guida che ci spiega metro dopo metro quello che ci circonda, ed infine la visita alla Rocca di San Silvestro.
Nella prima visita a piedi i bambini si divertiranno a indossare il caschetto protettivo, a camminare nel buio quasi completo, a vedere carrelli di minatori, minerali di colori diversi, scendendo fino ad una profondità massima di 50 metri. All’interno della miniera fa abbastanza freddo, quindi d’estate è d’obbligo portare un giacchetto.
Il trenino è spassoso, sia per i grandi che per i più piccini. Ha tante carrozze ma è davvero piccolino, non potrebbe essere altrimenti. Il treno in alcuni punti sfiora le rocce ai lati delle gallerie, buca tutta la montagna e sbuca sotto la Rocca di San Silvestro. Qui potete scegliere di scendere e visitare la rocca per poi rientrare con il treno (i posti sono limitati) oppure tornare subito indietro e poi raggiungere il parcheggio della rocca con l’auto in modo da non avere problemi di tempo.
Il biglietto ha una validità di sette giorni, entro i quali potete fare le tre visite. Cosi visto il temporale immininente decidiamo di rimandare la visita alla rocca. Il tempo però non sarà più dalla nostra parte e il giorno scelto per la visita il cielo è minaccioso, qualche lampo ci spaventa, ma alla fine tiene.
Saliamo lungo il sentiero che in 30 minuti ci porta fino alla Rocca San Silvestro dove siamo soli, se non fosse per la guida che ci aspetta per la visita. Aspettiamo ancora una ventina di minuti qualche altro visitatore che non verrà, finché finalmente iniziamo il tour guidato.
Le condizioni di vita degli abitanti di questo piccolo villaggio non erano davvero delle migliori, fosse comuni, scarsità d’acqua (tutta proveniente da cisterne create per contenere l’acqua piovana), spazi stretti, abitazioni spesso buie e chiaramente condivise con gli animali da fattoria, sia per sfruttarne il calore che per evitare si ammalassero sempre sotto le intemperie.
Interessante il posto di guardia con uno dei primi “filetti” in muratura, il gioco che ancora oggi conosciamo e che si trova sulla facciata posteriore della dama. Chi non ne ha mai visto uno?
Oltre questo le rovine di alcuni appartamenti che con il tempo si sono espansi diventando case a 2 piani, per due famiglie diverse, la cappella del villaggio e gli alloggi del signore del luogo, anche questo di modeste dimensioni sebbene si parli del padrone di tutto.
Finita la visita scendiamo a valle e la guida ci insegna a riconoscere le varie pietre, tra cui i quarzi, per la gioia dei bambini che ne hanno fatto incetta.
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Da Campo Imperatore al Monte Aquila
Luogo: Campo Imperatore
Condizioni Meteo : Nuvoloso - Variabile e raffiche di vento molto forti e sempre costanti
Difficoltà: Bellissima escursione con alcuni passaggi impegnativi, non tanto per il dislivello quanto piuttosto per il sentiero stretto e pieno di sassi, che può presentare delle difficoltà a chi non è abituato a camminare in montagna, a chi soffre di vertigini, o a chi soffre di attacchi di panico (quando ad esempio bisogna condividere il sentiero con chi viaggia nella direzione opposta).
Durata: 3h circa
Panorama: 5/5 – Già dalla sella del monte Aquila si gode della visuale su tutta campo imperatore, sulla vallata interna, sul Corno Grande, sul Monte Corvo e sul Pizzo Intermesoli. Una volta raggiunta la vetta dell'Aquila, vi troverete di fronte alla parete sud del Corno Grande, imponente e maestoso.
Passeggino: No
5.9 km, 03:36:53
La salita al Monte Aquila era una escursione in programma da diverso tempo, anni a dire il vero. Il mio rapporto con Campo Imperatore è pero da sempre controverso. Non gli sto simpatico, credo. Ogni volta che vado trovo un tempo orribile, pioggia, nuvole nere e vento, tanto vento. Dopo aver consultato più volte il sito dell'aereonautica militare, con la quasi certezza di una bella giornata di sole, decido di partire la sera prima per affrontare con calma la salita insieme a Valentina, poco allenata ed avvezza ai sentieri di montagna.
Il tempo sembra essere clemente. C'è il sole. Fa fresco nonostante sia quasi fine luglio, c'è vento ma non tanto. Insomma si può fare. Parcheggiata l'auto dietro all'hotel ci avviciniamo all'osservatorio da dove partirà l'escursione, tagliando tutta la costa della montagna per raggiungere la sella e da li salire al Monte Aquila. Grandi difficoltà non se ne incontrano, tranne alcuni passaggi dove bisogna salire su sassi, mai troppo impegnativo per chi è abituato alla montagna.
Dalla Sella puntiamo dritto verso il monte Aquila, tenendoci sempre sull sentiero di destra, con il vento che diventa sempre più fastidioso, metro dopo metro. Attraversiamo un nevaio, la vetta ancora non si vede. Ma ormai non manca molto.
- Quello che vedete nella foto qui sopra è il Corno Grande. Il sentiero per il Monte Aquila prosegue verso destra -
Siamo quasi in vetta ormai ed il vento diventa insopportabile. Come se non bastasse ci si mette pure la pioggia che sferza le guance cattiva per farci desistere. Ma teniamo duro e finalmente arriviamo alla croce che segna la cima dell'Aquila, con i suoi 2494 metri. Il vento è implacabile, non riesco quasi a mettere il kway, non possiamo fermarci e decidiamo quindi di continuare il giro ritornando sui nostri passi fino alla sella del monte Aquila, dove continueremo per il rifugio Duca degli Abruzzi, dove abbiamo deciso di consumare il pranzo al sacco. Il Sentiero per raggiungere il rifugio Duca degli Abruzzi è nuovamente stretto ed impegnativo in alcuni punti, ma questo non scoraggia i pazzi che ci chiedono informazioni su come raggiungere il Corno Grande, attrezzati di tutto punto, con sandali, canottiera e occhiali da sole. Poi dicono che la gente in montagna si fa male.
Dopo una meritato pranzo al sacco e un buon caffè riparati dalla pioggia sotto al rifugio, approfittiamo del ritorno del sole per scendere nuovamente al parcheggio facendo un comodo sentiero che con qualche tornante arriva all'osservatorio e all'arrivo della funivia di Campo Imperatore.
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Villa Gregoriana è una delle tre ville che si possono visitare a Tivoli, in provincia di Roma. La villa si trova in una dolina carsica, tra la valle dell'aniene e l'antica acropoli romana, e per visitarla bisogna scendere fino alla base della dolina e risalire poi dall'altra parte, rendendo quindi la visita davvero bella ed interessante, completamente nel verde e nella natura. Sono inoltre presenti diverse cascate, tra cui una principale davvero imponente.
Il corso d'acqua forma a valle un lago dai colori vivaci che si può esservare in tutta la sua bellezza da diversi punti panoramici che il sentiero offre. All'inizio del giro si arriva quasi subito l'ingresso della vecchia villa romana di Manlio Vopisco, potete entrare e fare un giro nelle fondamenta, che però risultano un pò sterili. Rendono però l'idea degli ambienti della villa.
Verso la fine del giro incontriamo le grotte di Nettuno e delle sirene. Questa è raggiungibile comodamente e ci si può entrare dentro, magari a prendere un pò di fresco d'estate. Gli schizzi d'acqua sono assicurati, i bambini si divertiranno. Finito il giro e raggiunta l'uscita siete nel centro di Tivoli, l'antica Tibur.
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Quando San Francesco aveva bisogno di ritirarsi spiritualmente è qui che si ritirava, in questo Eremo a circa 800m di altezza, poco lontano da Assisi e sulla strada che porta alla cima del monte Subasio. L'eremo è completamente nascosto dalla macchia della montagna. Parcheggiata l'auto (con difficoltà) in pochi metri si arriva al cancello principale, dove inizia la comoda sterrata che in poche centinaia di metri ci porta alle "carceri" vere e proprie, dove all'interno è purtroppo vietato fotografare.
La cosa che colpisce all'interno dell'eremo è la dimensione delle porte in pietra che uniscono i locali. Basse e strette, molto strette, tanto che mi sono chiesto se una persona di corporatura importante fosse in grado di proseguire la visita.
Il giro è obbligato. Una volta usciti dall'altra parte è possibile percorrere diversi sentieri, tutti segnati, o andare a raccogliersi in preghiera dove San Francesco si sdraiava in terra a mirare le stelle o dove si riuniva con i suoi seguaci predicando. Qui non potrete fare a meno di notare una infinità di piccole croci fatte con bastoncini di legno legati tra loro con un filo d'erba.
Purtroppo la visita è stata troppo sbrigativa, siamo arrivati a 45 minuti dalla chiusura e non abbiamo potuto apprezzare tutti i luoghi che l'eremo nasconde, quindi il consiglio è di andare presto e fare le cose con estrema calma.
Abbiamo visitato anche il Monte Subasio, che svetta sulla città di Assisi ed è facilmente raggiungibile in auto. In cima si aprono gli orizzonti sulle valli umbre, quindi visto che siete di strada fateci un salto.
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