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Monte Canin
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{jcomments on}Escursione: Partenza ovovia di Sella Nevea
Luogo: Sella Nevea
Condizioni Meteo : Parzialmente nuvoloso
Difficoltà: Escursione piacevole e poco impegnativa completamente su roccia!
Durata: Dipende da quanto vorrete fermarvi
Panorama: 3,5/5 – A soli 1850 metri si è completamente circodanti dalla roccia, davvero spettacolare
Avvistamenti : Si, stambecchi
Passeggino: Si, ma solo se andate verso il nevaio
Il monte Canin mi ha piacevolmente sorpreso.
Con i bambini saliamo con la comoda e nuova ovovia, e una volta in cima ci troviamo in un luogo arido, selvaggio, bellissimo. A valle la vegetazione è rigogliosa e abbondante, su in cima siamo circondati a 360 da roccia, ghiaia e neve. E siamo solo a 1850m!
Ma come è possibile? Me lo spiega una delle signore che gestisce il Rifugio Gilberti. Qui non batte il sole per 4 mesi l'anno, da novembre a febbraio. Ecco la neve un pò dapperttutto e il nevaio molto grande nonostante l'altitudine non sia cosi elevata.
Decidiamo di fare il sentiero botanico,lungo un paio di chilometri, che a dirla tutta non è stato molto entusiasmante, forse avremmo dovuto salire alla sella di bivac, ma dovevamo andare anche giocare con la neve d'estate, e abbiamo optato per rimanere nei dintorni del rifugio.
Dopo la pausa pranzo all'ombra del rifugio facciamo un incontro inaspettato. Stambecchi, tanti, giovani, cuccioli, bellissimi. I bambini ne sono rimasti affascinati, è stato il loro primo vero incontro con animali di montagna liberi nel loro territorio naturale. E che agilità anche i piccoletti.
Si sccende nuovamente con l'ovovia o con il sentiero fino a valle.
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Anello dei laghi di Fusine
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{jcomments on}Escursione: Poco dopo l'inizio della strada a pedaggio (4€) sulla destra.
Luogo: Fusine in Valromana
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione piacevole e poco impegnativa
Durata: 5h circa soste comprese
Panorama: 4/5 – I laghi di Fusine sono spettacolari
Avvistamenti : No
Passeggino: No - In alternativa potete salire con l'auto raggiungendo entrambi i laghi, e fare quindi la strada asfaltata con i passeggini.
5.1 km, 05:29:11
Raggiunta la località Fusine in Valromana, e seguite le indicazioni per i laghi di Fusine, potete scegliere di parcheggiare l'auto prima del tratto a pedaggio, 4 euro tutto il giorno, oppure proseguire e parcheggiare lungo la strada o direttamente sui laghi.
Io ho parcheggiato l'auto pagando i 4 euro, errore commesso perché non conoscendo il posto non sapevo che appena entrati nella parte a pedaggio partiva un comodo sentiero che in 15 minuti avrebbe portato al lago inferiore. Difatti ho parcheggiato lungo la strada poco dopo l'ingresso, in prossimità di un ponticello che portava sul comodissimo sentiero.
Il primo lago, quello inferiore, è davvero bello, si può fare tutto il giro per un comodo e mai impegnativo sentiero, ma stretto, troppo stretto, in questi tempi di Covid. A metà giro si prende il sentiero che sale lievemente e porta, passando per un bosco fitto e rigoglioso, al secondo lago, il superiore, che offre una vista sulle vette slovene che si specchiano nelle sue limpide acque. Anche qui c'è la possibilità di fare tutto il giro o prendere il bivio per il rifugio zacchi. La sosta sotto l'ombra dei pini o su qualche roccia a ridosso delle acque limpide del lago è obbligatoria.
Il giro prosegue, si ritorna per un altro sentiero al lago inferiore, stavolta siamo sulla sponda opposta, e da li si chiude il giro riprendendo il piccolo sentiero a ridosso del fiume che in 15 minuti ci riporta all'auto.
Commenta (0 Commenti)Anello di Campo Pericoli
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- Scritto da Manuel
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{jcomments on}Escursione: Dall'osservatorio di Campo Imperatore facendo l'anello di Campo Pericoli
Luogo: Campo Pericoli - Abruzzo
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione impegnativa per la lunghezza ed alcuni tratti esposti e altri dove bisogna salire a quattro mani.
Durata: 5h circa soste comprese
Panorama: 4,5/5 – Appena raggiunta la sella del Monte Aquila il paesaggio è a 360° sull'altopiano di Campo Pericoli
Avvistamenti : Nessuno nel mio caso. Sono stati segnalati camosci nella zona di Pizzo Cefalone
Passeggino: No
10.3 km, 05:03:26
Una bella escursione da fare a campo imperatore è l'anello di Campo Pericoli. Si cammina sempre in quota, tra sali e scendi, passando da 2000m a 2400m per poi ridiscendere e nuovamente salire, su un sentiero che per il 90% del tempo è agevole e di semplice percorrenza, non proprio turistico secondo me come molti siti consigliano, considerando che in alcuni punti è leggermente esposto e in altri bisogna salire per qualche metro a quattro mani.
Il sentiero inizia dall'osservatorio di Campo Imperatore. Si sale per l'unico sentiero che in poche centinaia di metri vi vedrà tenere la destra, verso la sella del monte Aquila, lasciandovi a sinistra la strada che conduce al rifugio Duca degli Abruzzi, che sarà l'ultima tappa del bellissimo giro ad anello.
Fino alla sella del monte Aquila non c'è difficoltà, il sentiero sale costante e non è mai impegnativo, tranne gli ultimi metri di dislivello che si coprono in pochi metri, e la pendenza diventa più decisa. In cima si gode di un bel paesaggio a 360 gradi. Dietro di voi la piana di Campo Imperatore, a destra il monte Aquila con i suoi 2500m circa, dritto davanti a noi si erge il Corno Grande, la vetta più alta dell'appennino, che sfiora i 3000m.
Proseguiamo proprio verso di lui, verso il Corno Grande, seguendo le indicazioni per il Rifugio Garibaldi. Questa parte dell'escursione è molto piacevole perché è tutta pianeggiante, in quota e con la vista sulle maggiori vette dell'altopiano.
Raggiunto un altro bivio teniamo la sinistra, lasciando il Corno Grande sulla nostra destra e puntando al Garibaldi, un bivacco piccolo e carino a disposizione degli escursionisti in difficoltà o che vogliono pernottare.
Proprio di fronte al bivacco c'è una traccia di sentiero che NON dobbiamo seguire, ma dobbiamo tenerci a destra e scendere verso la conca da cui poi risalire sulla sella del monte Portella. Da questa conca è possibile ammirare il Pizzo d'Intermesoli, il Pizzo Cefalone ed il Monte Corvo.
La salita alla sella del Portella è decisa ma non difficile, ci vuole gamba e un buon paio di scarponi essendo su ghiaia. Arrivati in cima potete fare come ho fatto io. Invece di andare subito a sinistra sul Monte Portella potete fare una breve deviazione verso l'Anticefalone senza salire fino in cima (attenzione, il sentiero è molto stretto ed esposto), fermandovi dove c'è un bivio per un altro sentiero. Da li la vista sul pizzo d'Intermesoli è eccezionale e potete sbizzarrirvi con le fotografie.
Tornati indietro alla sella del Portella comincia una salita con un brevi tratti da fare a quattro mani, non pericolosi ma faticosi, che offrono diversi spunti fotografici sulla vostra sinistra, ovvero su Campo Pericoli ed il Corno Grande. Finalmente si arriva sul monte Portella a circa 2400m, si intravede il rifugio Duca degli Abruzzi, ultima tappa del nostro giro. Siamo a circa 8km di strada percorsa.
Arrivati al rifugio Duca degli Abruzzi godetevi il panorama tra un morso al panino e una birra ghiacciata. Poi si riscende per il sentiero che all'inizio avevamo lasciato sulla sinistra, e si torna al punto di partenza, ovvero l'osservatorio.
Per chi come me capita in giornate affollate, sappia che dovrà fare circa 200m di dislivello in più visto che si parcheggia alla seggiovia più in basso del vecchio albergo. Alla fine del mio giro i km fatti sono stati 10.
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Cala Violina
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In maremma c'è una spiaggia paradisiaca dove dovete assolutamente andare a passare una giornata di mare. Certo i posti sono limitati, quindi bisogna andare di buon ora altrimenti si rischia di non riuscire a parcheggiare l'auto (e ora che c'è il COVID i posti sono dimezzati). Costo del parcheggio, 10 euro, tutta la giornata.
Questo piccolo paradiso si chiama CALA VIOLINA.
Raggiungerla non è cosa semplice. Dal parcheggio ci sono circa 2km da percorrere nella macchia per raggiungere la spiaggia, quindi armatevi di pazienza e prendete solo l'essenziale, perché la passeggiata non è tutta pianeggiante, ma c'è qualche salitella che forse andrebbe affrontata con scarpe chiuse da mare o con scarpe da ginnastica piuttosto che le infradito. Oppure in bici, ammesso che abbiate una buona gamba!
Arrivati al mare noterete subito due cose: una sabbia bianchissima e un'acqua cristallina. Per cristallina intendo che di mattina riuscirete a vedere a 10 metri sott'acqua. E se le parole non rendono l'idea, forse una foto vi convincerà.
Ora non sono un esperto della fauna ittica della maremma, ma ci sono diversi pesciolini da seguire, quindi portarsi la maschera o gli occhialetti è d'obbligo.
All'ora di pranzo ci si può spostare nella pineta, che a luglio è un'esplosione di colori, odori e farfalle. Sono ovunque, sono tantissime, ti si posano addosso, ti circondano.
Portatevi tutto quello che vi serve per pranzo, anche se ci sono due carrettini che all'occorrenza possono tornare utili.
In tanti anni che frequento la Maremma Toscana posso dire senza ombra di dubbio che fino ad oggi questa è la spiaggia più bella e con il mare più cristallino che abbia mai visto.
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Cracovia
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Il primo pensiero dopo aver prenotato l’aereo è stato: “riusciranno i miei figli a stare buoni il tempo necessario”? Tutto sommato si sono comportati bene. Complice la durata del volo, di sole due ore, l’emozione di volare per la prima volta, e il pensiero rivolto al loro primo viaggio all’estero.
Dove?
Cracovia.
Qualche giorno prima di Natale prendendo i voli giusti siamo riusciti a fare quattro giorni ad un costo davvero molto basso. Cracovia ci ha attirato per la sua storia, e per le varie attrazioni più compatibili agli interessi di una famiglia, bambini compresi.
Il trenino ci porta alla stazione centrale di Cracovia, Kraków Główny , che è una sorpresa. Scesi dal treno , per uscire in strada, si passa attraverso il centro commerciale più grande che hanno e quindi fin da subito abbiamo avuto a disposizione un bancomat (in zona sicura) per prelevare gli Zloty e un supermercato per comprare la prima colazione per il giorno dopo.
Sebbene sia un paese dell’Unione Europea la Polonia ha mantenuto la propria sovranità monetaria, a tutto vantaggio di noi turisti. Complice il cambio favorevole dove 4 zloty circa equivalgono a 1 euro, il costo della vita è decisamente sostenibile. Nel mio caso 94 euro sono bastati per 3 giorni, pranzo e cena fuori (alle bancarelle di Natale quasi sempre, ma senza risparmiarci sui bis), ninnoli, pensierini per visite e quant’altro. L’unica cosa extra che ho pagato con il bancomat sono state le visite alla Fabbrica di Schindler e alla miniera di Sale di Wieliczka.
Il Centro
Superato l’elegante teatro Juliusz Słowacki prendiamo la via Florianska, piena di vita, pub, ristoranti, negozi e raggiungiamo la piazza centrale di Cracovia, Rynek Główny, la più grande piazza medievale d’Europa. Luci, alberi di Natale, bancarelle dai mille sapori sono li ad attenderci. Se non fosse per la pioggia sarebbe tutto perfetto. Il cibo alle bancarelle è invitante, partiamo subito con una fetta di pane bruscato, enorme, con sopra cipolla in padella, molto saporita da chissà quale intruglio di spezie e sapori. Buonissimo.
I bimbi storcono il naso. Nella bancarella di fianco ritrovano il sorriso quando vedono le patate abbrustolite, dal sapore ottimo. In un’altra ancora mangiano della scamorza fondente. Poi ancora della gustosa cioccolata fondente dalle forme di attrezzi del fai da te. La scelta non manca.
Nel centro della piazza c’è una torre, la torre del vecchio municipio, Wieza Ratuszowa, che ha come ultimo ingresso le 16.45, non ricordo esattamente l’orario, ma siamo li. Scaleremo i suoi 110 gradini di pietra l’indomani, per raggiungere i 75 metri d’altezza, da dove si domina la piazza sottostante. Purtroppo però non c’è un “fuori” e si può vedere, male, sotto ai nostri piedi solo attraverso dei finestroni. I bambini però si divertono nella salita e nella discesa, arrampicandosi su questi sacalini, spesso molto alti, che si sono rivelati per loro insidiosi ma divertenti nella fase discensiva.
Sempre sulla piazza centrale c’è la Basilica di Santa Maria, Kościół Mariacki, visitabile a pagamento nella sua interezza, cosa che abbiamo fatto. Per scoprire poi che tutto sommato entrando nella parte dei fedeli, si vede un po' tutto quello che c’è da vedere. Costa poco, è molto bella, ma a meno che non siate super appassionati del genere, entrate dall’ingresso principale e guardate tutto da li.
Nel centro della piazza c’è il mercato dei tessuti, Sukiennice, pieno di artigianato locale, luogo ideale per comprare qualche souvenir da portare a casa a parenti o amici.
Proseguiamo la passeggiata verso il Castello di Wavel, il castello della città, che dalla piazza centrale si raggiunge in pochi minuti percorrendo via Grodzka. Alla fine della via salite al castello e andate alla biglietteria per comprare i biglietti delle varie zone visitabili. Domenica è gratuito. C’è una parte molto interessante che ci mostra le vecchie fondamenta del castello e i ritrovamenti effettuati durante gli scavi. Poi si può visitare l’interno con le varie stanze, la sala del trono, dei ricevimenti e cosi via.
Se vi trovate in zona castello all’ora di pranzo o di cena vi consiglio di pranzare al Bar Grodzki in via Gordzka 47, un ristorante espresso molto carino ed economico, con diversa scelta e possibili opzioni vegetariane o vegane.
La Fabbrica di Schindler
Per raggiungere la fabbrica dal centro bisogna prendere il tram numero 8 o il numero 13, facendo il biglietto direttamente sul mezzo o mentre lo aspettate in banchina. Si scende alla piazza degli eroi del ghetto, caratterizzata da tante sculture di sedie poco distanti l’una dall’altra, e si prosegue a piedi per via Kacik, fino a passare sotto un sottopasso, continuare dritti altri 200 metri, e trovarsi finalmente di fronte l’ingresso della fabbrica.
L’ingresso è a pagamento. Premetto che della fabbrica vera e propria non si è visto molto. E’ più un museo che raccoglie diverse testimonianze sull’occupazione nazista, la guerra, e ovviamente delle persone scampate all’olocausto grazie ad Oscar Schindler. Visita interessante sicuramente, anche per i più piccoli, che non rischiano di rompere nulla e nel mio caso si sono dimostrati interessati, cercando di capire cosa fosse accaduto in quel posto e a quelle persone.
La miniera di sale di Wieliczka
Per raggiungere la miniera dovete andare alla stazione, prendere l’autobus 304 e scendere dopo circa 45 minuti, controllando sul telefono la posizione o più semplicemente chiedendo all’autista.
Il costo della visita per una famiglia di 4 persone è di 60 euro. Ci sono visite che partono di continuo. Le più frequenti, oltre a quelle in polacco ovviamente, sono quelle in inglese. Per l’italiano ci sono 3 orari. Conviene prenotarsi prima, perché c’è un numero chiuso di persone, superato il quale si slitta al turno successivo.
Si inizia scendendo una scalinata in legno. Dopo tanti, ma veramente tanti scalini, si raggiunge il primo punto dove la guida, obbligatoria, raduna le persone, e spiega come comportarsi all’interno della miniera. Siamo a 35 metri di profondita. Già che ci siete, non dovesse dirvelo la guida, “assaggiate” le pareti.
Più ci si addentra nella miniera più si scende. Passando per le varie stanze che ci mostrano il duro lavoro dei minatori, la vita grama degli animali che per 15 anni non vedono la luce del sole, si scende fino a 65 metri e poi ancora a 100 metri, dove si apre una sala che dopo tanto buio e spazi angusti lascia senza parole. Qui troviamo tantissimi quadri fatti di sale, statue, un altare per la messa (qui ogni domenica se ne tiene una) e una statua di Papa Wojytila, anche questa di sale.
Mentre continuiamo a scendere la guida si ferma e ci racconta la triste storia della miniera e della Polonia, sempre al centro di diversi contenziosi, una nazione senza mai pace. Russi, austriaci, tedeschi. Un vero disastro per le loro bellezze e risorse.
Passiamo in una sala alta 65m, con una struttura in legno imponente costruita dagli esperti minatori per rinforzare il soffitto. Siamo ormai giunti nel punto più basso, 135 metri di profondità. C’è un piccolo laghetto che lascia presupporre l’utilizzo di piccole imbarcazioni per trasportare il sale nei canali sotterranei.
Qui la guida ci saluta. C’è un punto di ristoro, uno negozio di souvenir, e una sala da ballo dove si svolgono ancora oggi feste, matrimoni ed eventi privati.
Per risalire si usa un ascensore stretto e su tre livelli che pochi secondi ci riporta in superficie.
Cracovia per i bambini
Ma i bambini a Cracovia? I miei di 5 e 7 anni se la sono cavata egregiamente. Le distanze a piedi non sono mai esagerate, il centro è piccolo e alla portata anche dei bambini più pigri. Si divertiranno a salire la torre al centro della piazza principale, troveranno interessante la fabbrica di Schindler e stupefacente la miniera di sale.
Prima di partire ho consultato tantissimi blog per cercare di capire se Auschwitz potesse essere una meta adatta a loro. Le opinioni sono molto contrastanti. La scelta di non andare è stata dettata dal buonsenso più che dai forti contenuti della visita, che è consigliata dai 14 anni in su. Con i miei figli avevo già trattato l’argomento ed ero sicuro che filtrando qualche contenuto non ne sarebbero rimasti turbati, ma ho comunque scelto di non andare per timore che potessero diventare troppo vivaci in un luogo dove il rispetto deve essere assoluto.
Conclusioni
Cracovia è stata una piacevole sorpresa. Pulita, ordinata, funzionante e bene organizzata come tutte le città dell’est europa che ho visitato fino ad ora. Il costo della vita ci è molto favorevole, quindi alla prima occasione non esitate e dedicatele un paio di giorni. Saprà farsi apprezzare da grandi e piccini. Le attrazioni non mancano, pianificate prima il viaggio e decidete delle priorità, visto che alcune visite richiedono una mezza giornata.
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