A Campiglia Marittima, immersa nella cornice della val Cornia, in Toscana, c’è un parco minerario molto interessante da visitare, in particolar modo se avete dei bambini. Il parco minerario di San Silvestro e la miniera del Temperino vi offrono una giornata interessante alla scoperta del mondo dei minatori, dei minerali e del mondo del sottosuolo. Il biglietto famiglia non supera i 50 euro (ma i bambini piccoli non pagano, quindi potreste spendere molto meno – 36 euro nel mio caso -) e comprende 3 visite guidate.
La miniera con visita guidata da fare a piedi della durata di 45 minuti, il trenino che passa dentro la montagna con la guida che ci spiega metro dopo metro quello che ci circonda, ed infine la visita alla Rocca di San Silvestro.
Nella prima visita a piedi i bambini si divertiranno a indossare il caschetto protettivo, a camminare nel buio quasi completo, a vedere carrelli di minatori, minerali di colori diversi, scendendo fino ad una profondità massima di 50 metri. All’interno della miniera fa abbastanza freddo, quindi d’estate è d’obbligo portare un giacchetto.
Il trenino è spassoso, sia per i grandi che per i più piccini. Ha tante carrozze ma è davvero piccolino, non potrebbe essere altrimenti. Il treno in alcuni punti sfiora le rocce ai lati delle gallerie, buca tutta la montagna e sbuca sotto la Rocca di San Silvestro. Qui potete scegliere di scendere e visitare la rocca per poi rientrare con il treno (i posti sono limitati) oppure tornare subito indietro e poi raggiungere il parcheggio della rocca con l’auto in modo da non avere problemi di tempo.
Il biglietto ha una validità di sette giorni, entro i quali potete fare le tre visite. Cosi visto il temporale immininente decidiamo di rimandare la visita alla rocca. Il tempo però non sarà più dalla nostra parte e il giorno scelto per la visita il cielo è minaccioso, qualche lampo ci spaventa, ma alla fine tiene.
Saliamo lungo il sentiero che in 30 minuti ci porta fino alla Rocca San Silvestro dove siamo soli, se non fosse per la guida che ci aspetta per la visita. Aspettiamo ancora una ventina di minuti qualche altro visitatore che non verrà, finché finalmente iniziamo il tour guidato.
Le condizioni di vita degli abitanti di questo piccolo villaggio non erano davvero delle migliori, fosse comuni, scarsità d’acqua (tutta proveniente da cisterne create per contenere l’acqua piovana), spazi stretti, abitazioni spesso buie e chiaramente condivise con gli animali da fattoria, sia per sfruttarne il calore che per evitare si ammalassero sempre sotto le intemperie.
Interessante il posto di guardia con uno dei primi “filetti” in muratura, il gioco che ancora oggi conosciamo e che si trova sulla facciata posteriore della dama. Chi non ne ha mai visto uno?
Oltre questo le rovine di alcuni appartamenti che con il tempo si sono espansi diventando case a 2 piani, per due famiglie diverse, la cappella del villaggio e gli alloggi del signore del luogo, anche questo di modeste dimensioni sebbene si parli del padrone di tutto.
Finita la visita scendiamo a valle e la guida ci insegna a riconoscere le varie pietre, tra cui i quarzi, per la gioia dei bambini che ne hanno fatto incetta.
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