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valle d'aosta

  • Escursione al rifugio Prarayer

    Il rifugio Prarayer visto dalle sponde del lago di places de Moulin

    Escursione: Si parte dal parcheggio della diga di Bionaz e si percorre la sterrata pianeggiante fino al rifugio Prarayer
    Luogo:Valpelline
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione semplice su strada sterrata pianeggiante
    Durata:1,10h - sola andata
    Panorama:5/5 - Vallata fantastica.
    Avvistamenti : No.
    Passeggino:Si, meglio se da trekking.

    4.5 km, 01:18:17

     

    Per iniziare a sgranchire le gambe abbiamo scelto un'escursione semplice ma appagante. Si parte dalla diga di Bionaz, dove c'è un ampio parcheggio (a pagamento) e un bar/ristoro , prendendo la sterrata unica ed inequivocabile. Avremo il nostro bel lago dai colori sgargianti sulla destra per tutta l'escursione.

    Escursione che si presenta semplice per tutta la sua interezza, sempre pianeggiante, sempre semplice e adatta a tutti. Non è raro infatti incontrare gente di ogni età che viene a godersi l'ospitalità della vallata e del rifugio Prarayer.

    La vista del rifugio dai prati subito dietro.

    Il bellissimo lago di places de Moulin

    Rifugio bello, accogliente, con gestori simpatici e soprattutto con prezzi popolari. Abbiamo mangiato patate bollite, polenta, birra, dolcetti spendendo il giusto. Potete scegliere di mangiare all'interno del rifugio oppure gustarvi il vostro pranzo al sacco in uno dei tavolini all'aperto con vista lago. Sole, relax, buona musica di sottofondo.

    Il rifugio si raggiunge con una camminata di poco più di un'ora, percorrendo i 4.5km del sentiero, che ricordo è totalmente pianeggiante.

     

     

    Il video dell'escursione

  • Il borgo senza auto di Chamois

    Escursione: Al borgo senza auto di Chamois
    LuogoValtournanche
    Condizioni Meteo :Nuvoloso
    Difficoltà: Escursione semplice e adatta a tutti.
    Durata:1,20h - Sola andata, 4 km
    Panorama:2/5 - Bella passeggiata panoramica.
    Avvistamenti : No
    PassegginoSi, qualsiasi.

    Il borgo di Chamois

    4 km, 01:26:13

    C'è un paese in valle d'Aosta che è raggiungibile solo in 3 modi:
    A piedi
    In bici
    In funivia
    Ovviamente noi optiamo per la camminata e scegliamo di farne una completamente in pianura e panoramica.
    Per non fare fatica e quindi fare una lunga passeggiata, perché è di questo che si tratta, con tutta la famiglia il punto di partenza dell'escursione è la Magdalene, in località Vieux. Si può scegliere di parcheggiare l'auto lungo la strada sulle strisce a pagamento (si paga all'ingresso presso una cassa automatica) oppure parcheggiare molto prima al paese.

    Il facile sentiero

    Se siete a piedi non entrate al primo ingresso, quello con la sterrata sulla curva, ma salite ancora più su fino a che non vedrete una strada che entra nel bosco. Da qui inizia il sentiero che in 1.30h vi porterà a Chamois. Ci vuole tanto con i bambini perché il sentiero è pieno di giochi, carrucole, arrampicata, giochi d'acqua, scivoli, altalene a coppia. Quindi genitori mettetevi l'anima in pace e lasciate giocare i bambini. E magari fate a gara genitori contro figli sulla carrucola a due.
    Arrivati a Chamois ci si accorge della bellezza del piccolo borgo, del silenzio, del ritmo lento. Ci sono giusto qualche bar e due negozietti, un ristorante e poco altro, se non l'inizio di altri sentieri. Insomma un'esperienza molto particolare che avevamo già provato al Monte Santo di Lussari, in Friuli.
    Il ritorno si fa sullo stesso sentiero dell'andata.

    Il video dell'escursione

  • Lago di Chamolé partendo da Pila

    Il lago di Chamolé

     

    Escursione: Si parte da Pila
    Luogo:Valle d'Aosta - Pila
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione semplice ma lunga!
    Durata:5h in movimento - anello
    Panorama:5/5 - Si gode di un paesaggio pazzesco che spazia dal monte Rosa al monte Bianco e tutta la valle centrale di Aosta
    Avvistamenti : No.
    Passeggino:Si, in alcuni punti più scomodo ma fattibile almeno all'andata. dalla seggiovia va lasciato perché diventa un vero e proprio sentiero di montagna. Il ritorno va fatto sulla stessa strada dell'andata e non è possibile fare l'anello

    9 km, 06:22:35

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    Per raggiungere il lago di Chamolè ci sono due modi. Quello rapido e senza sforzo, ovvero la seggiovia, oppure facendo un lungo e non troppo faticoso sentiero con giro ad anello che ci ripaga con panorami mozzafiato spaziando dal Monte Bianco al Monte Rosa.
    Una volta raggiunta Pila, famosa località sciistica valdostana, si parcheggia l'auto al primo piazzale, dove ci sono negozietti e bar e si sale la scala di ferro di fronte al parcheggio che ci porta all'inizio del sentiero.
    Si passa per le piste da sci, superiamo le prime baite che incontriamo dopo neanche 100 metri, e proseguiamo a salire sempre costeggiando le piste.
    Le indicazioni su questi sentieri non sono proprio perfette. Noi abbiamo seguito il sentiero 19, che ogni tanto spariva, poi ricompariva da qualche altra parte.
    Superate le piste si entra finalmente nel bosco e una volta usciti sulla poderale che non abbandoneremo più fino quasi sotto al lago di chamolé, il paesaggio si apre nei pressi di un laghetto con un ristorante/baita sulle sponde, il Société.

    Il lago e la baita societé

    La vista dal lago di Chamole

    Già qui potremmo stendere i teli e goderci il resto della giornata, ma l'obiettivo non è ancora raggiunto. Proseguiamo quindi sul comodo e largo sentiero che ci porta all'arrivo della seggiovia che parte da pila (se si è scelto di non camminare) costeggiando una pista di downhill.
    Il rifugio è chiuso perché pericolante, ma c'è un chioschetto che ci da la possibilità di gustarci una birra fresca.
    Dopo la sosta continuiamo per il lago, che raggiungiamo in 15 minuti. Molto carino, acqua pulita e piena di girini, addirittura i barbecue per fare le grigliate!! Da qui parte un sentiero che si inerpica sulla montagna per raggiungere il rifugio Arbolle. Nella direzione opposta il sentiero che prendiamo scende verso Pila.

    Si gioca nei pressi dell'acqua

    Il sentiero della discesa comincia qui.

    Sentiero piu da montagna che passa per vecchi alpeggi (che forse per la stagione 2024 saranno aperti) e poi rientra nel bosco tagliando, facendo molta attenzione seppure ben segnalato, un'altra pista di downhill.
    Usciti dal bosco ci ritroviamo in alto sopra le prime baite viste ad inizio sentiero. Scendiamo e prendiamo un pò di sole prima di tornare alla macchina.

     

    Il video dell'escursione

  • Mer de Glace

    Il mer de glace

    Una delle gite che mi sento di raccomandare a chi si trova a passare una vacanza in valle d'Aosta con famiglia e bambini è la visita al Mer de Glace, nei pressi di Chamonix.
    Partiamo subito da una considerazione che molto probabilmente sfoltirà il numero di persone che decideranno di fare questa gita. Il costo. 

    Dobbiamo quindi:

    - Attraversare il traforo del monte bianco (con il traffico che ne consegue, che è tanto): costo 60 euro andata e ritorno, da fare entro una settimana.
    - Trovare parcheggio a Chamonix o nei pressi del trenino che porta su in cima alla montagna. (quello di fronte è gratuito ma minuscolo)
    - Pagare il trenino a cremagliera che è si molto carino, ma anche molto costoso: 100+ euro per una famiglia di 4 persone.

    L'interno della grotta di ghiaccio

    Ancora una foto dell'interno della grotta di ghiaccio

    Se nonostante questo non sono riuscito a farvi desistere, cominciamo a parlare di quello che vi aspetta.
    Si parte da Chamonix, con il trenino a cremagliera che risalirà lemme lemme la montagna, attraversando boschi secolari e offrendovi panomari fantastici sulla vallata, fino a raggiungere la quota di 1.913m.

    Scendete subito con la cabinovia (gratis se siete saliti con la cremagliera) fino all'inizio della grande scalinata, di 500 e passa gradini, che scenderà gradualmente fino alla base del ghiacciaio, ora ricoperto da roccia e terra, passando di tanto in tanto una tristissima targa che indica l'altezza del ghiacciaio in quella specifica data. Ogni 5 anni si scende di almeno 5 metri, una cosa spaventosa.
    Alla fine della scalinata si entra in una caverna di ghiaccio, davvero molto suggestiva, con diverse stanze per fare qualche scatto ai bambini. Ovviamente la temperatura è molto bassa, portatevi una felpa.

    Si torna al punto di partenza risalendo l'infinita scalinata, si risale con l'ovovia e prima di riprendere il trenino si può prendere un caffè nel rifugio poco sotto la stazione.

  • Monte Touriasse al piccolo San Bernardo

    Il monte Touriasse sullo sfondo.

    Escursione: Appena arrivati al passo del piccolo san Bernardo parcheggiate l'auto nei pressi dei bar.
    Luogo:Valle d'Aosta - Passo del Piccolo San Bernardo
    Condizioni Meteo :Soleggiato - Vento forte
    Difficoltà: Escursione semplice che solo alla fine richiede un passo sicuro!
    Durata:1h solo andata
    Panorama:4/5 - Paesaggio eccezionale. Si vede tutto il passo, il monte Bianco e il dente del gigante.
    Avvistamenti : No.
    Passeggino:Si, ma gli ultimi 100 metri va abbandonato sul sentiero principale. Escursione che nella parte finale non è comunque adatta a bambini troppo piccoli.

     

    2.3 km, 01:00:44

    Cercavo una cima facile da fare con i bambini per recuperare la fatica dei giorni precedenti, ma senza restare con le mani in mano. Tra le varie ipotesi alla fine la scelta è caduta sul Monte Touriasse, poco indicato a dire il vero, ma segnato sulla mia cartina gps. Si tratta di un panettone che si erge sopra il passo del Piccolo San Bernardo, e da le spalle alle piste da sci, ma regala un affaccio sul monte bianco davvero bello.

    L'escursione parte dai primi bar non appena si arriva al passo, dove lasciata l'auto si prende la comoda sterrata che in soli 250m di dislivello ci porta sotto al monte Touriasse.

    Salendo lungo la sterrata

    Siamo in vetta

    Il sentiero prosegue facile e senza intoppi o difficoltà fino al raggiungimento della conca dove si intravedono le piste da sci e gli impianti di risalita. Qui sulla sinistra è inequivocabile la strada da percorrere per salire al Touriasse. Dobbiamo fare una semplicissima cresta, molto ampia e sempre sicura, mai ripida, dove facendo attenzione si riescono a vedere le stelle alpine (non coglietele, per favore!!!). Ormai siamo sotto al monte, alla vetta. Si tratta di fare gli ultimi trenta, quaranta metri, su un sentiero a ghiaioni, quindi più sdrucciolevole, ma sempre sicuro, almeno fino alla sommità, dove si restringe e bisogna prestare attenzione nonché avere passo sicuro.

    Raggiunta la cima veniamo ripagati con un paesaggio molto suggestivo, con il monte Bianco sempre a farci da punto di riferimento. Per i bimbi tanta soddisfazione ottenuta con uno sforzo davvero modesto.

    Al rientro sono numerosi i punti di appoggio per fare un picnic, tra cui un bellissimo laghetto a forma di cuore.

     

     

    Il video dell'escursione

  • Rifugio Benevolo

    Escursione: al rifugio Benevolo
    Luogo:Val di Rhemes
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà:Escursione con piacevoli sali scendi mai troppo impegnativa
    Durata:2h  - Sola andata, per 4,3 km
    Panorama:5/5 - Val di Rhemes fantastica e dal rifugio si vede benissimo il ghiacciaio du Fond
    Avvistamenti : Si, all'inizio del sentiero è pieno zeppo di marmotte
    Passeggino:Si, facendo però tutta la sterrata che è più luga e percosa da mountain bike.

    Rifugio Benevolo

    4.3 km, 02:14:34

    Per raggiungere il rif Benevolo dobbiamo percorrere tutta la valle di Rhemes, fino alla fine, superando tutti i centri abitati, e arrivando al parcheggio che si trova subito prima di un alpeggio e di una malga. Sulla sinistra dell'alpeggio, che vende anche prodotto caseari, parte il sentiero nr 13 dove, tra le diverse indicazioni scorgiamo quella che è la meta della nostra escursione, il rifugio benevolo, segnato con 1.30h di cammino.
    Il sentiero sale subito deciso nel bosco (con sassi che potrebbero essere scivolosi dopo un bel temporale) per poi uscire per un breve tratto pianeggiante da cui si intravede la valle che percorriamo senza troppe difficoltà fino al piccolo ponticello da attraversare, volendo, aiutandosi con una corda metallica (che praticamente non si usa, ma i bambini trovano divertente).

    La vista sul ghiacciaio

    Ora il sentiero torna a salire deciso, guadagnamo di nuovo quota per poi scollinare vicino l'argine del fiume che percorre la valle, fino ad arrivare sotto una bellissima ed imponente cascata. Poco oltre c'è una freschissima fontana dove dissetarsi o riempire le borracce prima di fare l'ultimo sforzo fino al rifugio.
    Da qui ci sono due possibilità. Salire subito dietro la fontanella, e tagliare cosi la sterrata che allunga il percorso, ma lo addolcise, oppure prendere quest'ultima e farsi tutti i tornanti.
    Poco sotto il Benevevolo c'è una vecchia costruzione abbandonata. Qui si può percorrere la sterrata, decisamente piu comoda, tagliando ogni tanto per prati su sentieri sempre visibili, oppure farsi la direttissima sui sassi, molto facile e che è piaciuta davvero tanto ai bambini, con l'accortezza di mettervi dietro di loro e aiutarli alla bisogna.

    La Val di Rhemes e le sue bellezze

    Il rifugio offre un'ottima polenta e c'è tanto spazio per sedersi a prendere il sole nei prati circostanti.
    Non dimenticatevi di timbrare il Passaporto della montagna per bambini.

    Il video dell'escursione

  • Rifugio Fallere

    Escursione: Al rifugio Fallere
    LuogoVetan - Saint Nicholas
    Condizioni Meteo : Soleggiato - Variabile
    Difficoltà: Escursione semplice con 2 varianti, sterrata e sentiero, piu tosto.
    Durata: 2,20h  - Sola andata, 4,8 km
    Panorama:3/5 - Rifugio stupendo, alta presenza di stelle alpine.
    Avvistamenti : No
    PassegginoSi ma da verificare. Ho fatto l'altra strada che si raccorda a sentiero sterrato solo ai 2/3 della strada.

    Il rifugio Fallere

    4.8 km, 02:20:37

    C'è un rifugio in valle d'Aosta pieno zeppo di sculture in legno, ma talmente tante che i bambini si divertiranno a trovarle lungo il sentiero, soprattutto quelle piccole piccole, che si confondono con il paesaggio.
    L'escursione al rifugio Fallere parte poco oltre il comne di Saint Nicholas, località Vetan. Si parcheggia l'auto nei pressi di un grande albergo e si sale subito ripidi per 50 metri, dietro la chiesetta dedicata a papa Giovanni Paolo II. Da qui l'escursione si dirama. Corta e ripida per un bel tratto, lunga e semplice se si prende la sterrata.

    Una scultura che rappresenta soldati romani

    Prendiamo la corta e ripida. Che poi è ripida solo per un pezzo, un lungo strappo che ci riporta dai campi coltivati fino a raggiungere il sentiero sterrato, evitandoci la lunghissima carrareccia. La prima parte è dunque pianeggiante, poi c'è da affrontare questo strappo nel bosco usciti dal quale saremo nuovamente sulla sterrata.
    Lungo tutto il sentiero ci sono sculture in legno del signore Siro Viérin. Ovviamente nelle parti comode, ovvero sulla sterrata, ci saranno statue e sculture grandi, perché facilmente trasportabili, mentre nella parte del sentiero stretta e irta piccole sculture di funghi, fiori e animaletti vari.

    Siro prende una pausa dal restauro e si lascia fotografare

    Il rifugio che è nato nel 2012 è davvero molto grande e dispone di tantissimi tavoli, sia all'interno che fuori, alcuni riparati dalla pioggia, altri meno. Siro è davvero gentile, l'abbiamo incontrato mentre era al lavoro, si è reso subito disponibile e ci ha raccontato diverse cose della zona. Stanno anche completando un grande capanno in legno dove mettere molte altre sculture per fare un vero e proprio museo alpino.
    Nei pressi del rifugio ho avuto il piacere di vedere qualcosa che non vedevo davvero da tanto tempo: le stelle alpine. Non ci avevo nemmeno fatto caso, per fortuna mio figlio, più attento di me, me le ha fatte notare.
    A scendere si può percorrere nuovamente lo stesso sentiero a ritroso oppure fare la più dolce strada sterrata fino al punto di partenza.

    Il video dell'escursione

  • Rifugio Vittorio Emanuele II

    Escursione: Rifugio Vittorio Emanuele II
    LuogoValsavarenche
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Bella e lunga escursione. Ci vogliono gambe, è sempre in salita!
    Durata: 2.30h  - Sola andata, per 4,4 km
    Panorama: 5/5 - Peccato non si veda il Gran Paradiso
    Avvistamenti : Si. marmotte. Putroppo niente stambecchi, neanche oltre il rifugio.
    PassegginoNo. Potete però arrivare al rifugio Tetras Lyre

    Il rifugio Vittorio Emanuele II visto dal laghetto Moncorvé

    4.4 km, 02:42:09

    Una delle escursioni che più anelavo era quella che ci avrebbe portato su ai 2735m del Rifugio Vittorio Emanuele II, passando per un vecchio sentiero di caccia ad uso esclusivo del Re. Inoltre l'escursione sarebbe stata la prima per i miei figli a superare quota 2.600m, a piedi ovviamente. Per loro è stata una grande fatica ma anche una enorme soddisfazione essendo sostanzialmente gli unici bambini ad affrontare il sentiero.
    Sentiero che parte da Pont, alla fine della Valsavarenche, dove c'è un enorme parcheggio da cui si diramano diversi sentieri.
    Noi ci incamminiamo verso il rifugio Tetras Lyre, dove al contrario di quanto speravo NON c'è una fontanella. Per fortuna le borracce le riempio sempre a casa.

    Una bella marmotta prende il sole

    L'escursione vera e propria parte da qui. Il sentiero sale dolcemente nel bosco per poi diventare più impegnativo non appena si esce allo scoperto. Però l'escursione non è mai spezza gambe, il dislivello di 750m si sviluppa su una lunga distanza e rispetto ad altri sentieri più corti l'ho trovato molto più comodo e appagante.
    Trecento metri prima del rifugio, sulla destra, sotto un'enorme roccia, c'è una famiglia di marmotte, e la sentinella ci guarda curiosa più che spaventata e si lascia fotografare spaparanzata al sole.
    Arrivati al rifugio la soddisfazione è tanta, i bambini sono stanchi ma contenti di aver raggiunto un traguardo così importante e di poter mettere il timbro sul Passaporto della Montagna per Bambini. Qui rispetto ad altri rifugi della zona ci sono più alpinisti che escursionisti, e vengono un pò da tutto il mondo. C'è chi è appena risceso dal Gran Paradiso (che putroppo non si vede dal rifugio) e chi si riposa per affrontare la partenza il giorno dopo.
    Dopo esserci mangiati il meritato panino salgo ancora qualche centinaio di metri di dislivello, solo stavolta, per arrivare ad avere una visuale migliore sul ghiacciaio di Moncorvé e sul Ciarforon, che dall'alto dei suoi 3.642m scruta noi formichine indaffarate a preparare zaini e fare fotografie.

    La soddisfazione dei bimbi al rifugio.

    Il ghiacciaio di Moncorvé sotto al Ciarforon

    Ci godiamo ancora qualche momento di relax al laghetto del rifugio e assistiamo a una divertente scenetta di un tedesco che, pur di salvare la birra, cade nelle acque gelide tra le risate della moglie.
    Si scende per la stessa via dell'andata e per chi volesse, si può gustare una birra al rifugio di partenza, il Tetras Lyre.

    Il video dell'escursione

  • Skyway Monte Bianco

    Il monte Bianco visto da punta Helbronner

    Una delle escursioni, se così possiamo chiamarla, che ho fortemente voluto fare in valle d'Aosta è la salita al Monte Bianco, nello specifico Punta Helbronner(3.462m) da dove è possibile ammirare la vetta più alta italiana ed europea da una posizione privilegiata.
    Ovviamente questo privilegio si paga e ha un costo notevole. 170 euro (online altrimenti 184), che per una famiglia di 4 persone è un costo importante, ma che mi sento di consigliare a chi vuol far vedere le montagne da un'altra prospettiva ai propri bambini, seppur super allenati come i miei.

    Nei pressi del ghiacciaio, con alle spalle il dente del gigante

    Oltretutto essendo punta Helbronner a quelle altitudini è molto probabile che ci sia maltempo o nuvole a coprire la visuale, quindi il consiglio che posso dare a chi vuole salire è guardare il monte bianco, ben visibile più o meno già dalla zona del Gran Paradiso, e andare quando non c'è una nuvola. In questo modo la visibilità a 360 gradi è garantita. Non fatevi ingannare però dalle nuvole, spesso sono sotto il punto di arrivo della Skyway (la funivia che gira su se stessa), quindi guardate la webcam e decidete se salire o no. Qualche nuvola potrebbe rendere tutto più accattivante.

    Il rifugio Torino

    Ora che vi ho spiegato come salire, vi dico cosa c'è su. Poco. Un'ampia terrazza dove osservare il monte Bianco con calma e tutto quello che c'è a quelle altitudini, neve, ghiaccio, voragini, il dente del gigante, tutta la valle d'Aosta, la parte francese, chi più ne ha più ne metta.
    C'è anche un punto poco più rialzato dove le foto verranno senza troppa gente, ma c'è da fare la fila. In alternativa potete sedervi su una comoda sdraia a prendere la tintarella mentre vi godete lo spettacolo.
    I bimbi potrebbero trovare interessante la passerella vetrata, dove si cammina con uno strapiombo sotto i piedi, in tutta sicurezza. Pagando altri 100 euro è possibile salire ancora più in alto, all'Auguille du Midi (3.842m), prendendo l'ovovia che passa sopra il ghiacciaio. C'è anche una libreria, presumo la più alta Italiana e forse europea, dove vendono esclusivamente libri di montagna e qualche souvenir.
    Suggerisco vivamente di scendere al rifugio Torino(3.375m) dove gustare una birra ghiacciata in contemplazione del Bianco.
    Quando si scende ci si può fermare alla stazione di mezzo dove ci sono giochi per bambini, statue in legno di animali, un laghetto con pedana che consente di attraversarlo e una piccola parete d'arrampicata.

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