Escursione: Rifugio Vittorio Emanuele II
Luogo: Valsavarenche
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Bella e lunga escursione. Ci vogliono gambe, è sempre in salita!
Durata: 2.30h - Sola andata, per 4,4 km
Panorama: 5/5 - Peccato non si veda il Gran Paradiso
Avvistamenti : Si. marmotte. Putroppo niente stambecchi, neanche oltre il rifugio.
Passeggino: No. Potete però arrivare al rifugio Tetras Lyre
Una delle escursioni che più anelavo era quella che ci avrebbe portato su ai 2735m del Rifugio Vittorio Emanuele II, passando per un vecchio sentiero di caccia ad uso esclusivo del Re. Inoltre l'escursione sarebbe stata la prima per i miei figli a superare quota 2.600m, a piedi ovviamente. Per loro è stata una grande fatica ma anche una enorme soddisfazione essendo sostanzialmente gli unici bambini ad affrontare il sentiero.
Sentiero che parte da Pont, alla fine della Valsavarenche, dove c'è un enorme parcheggio da cui si diramano diversi sentieri.
Noi ci incamminiamo verso il rifugio Tetras Lyre, dove al contrario di quanto speravo NON c'è una fontanella. Per fortuna le borracce le riempio sempre a casa.
L'escursione vera e propria parte da qui. Il sentiero sale dolcemente nel bosco per poi diventare più impegnativo non appena si esce allo scoperto. Però l'escursione non è mai spezza gambe, il dislivello di 750m si sviluppa su una lunga distanza e rispetto ad altri sentieri più corti l'ho trovato molto più comodo e appagante.
Trecento metri prima del rifugio, sulla destra, sotto un'enorme roccia, c'è una famiglia di marmotte, e la sentinella ci guarda curiosa più che spaventata e si lascia fotografare spaparanzata al sole.
Arrivati al rifugio la soddisfazione è tanta, i bambini sono stanchi ma contenti di aver raggiunto un traguardo così importante e di poter mettere il timbro sul Passaporto della Montagna per Bambini. Qui rispetto ad altri rifugi della zona ci sono più alpinisti che escursionisti, e vengono un pò da tutto il mondo. C'è chi è appena risceso dal Gran Paradiso (che putroppo non si vede dal rifugio) e chi si riposa per affrontare la partenza il giorno dopo.
Dopo esserci mangiati il meritato panino salgo ancora qualche centinaio di metri di dislivello, solo stavolta, per arrivare ad avere una visuale migliore sul ghiacciaio di Moncorvé e sul Ciarforon, che dall'alto dei suoi 3.642m scruta noi formichine indaffarate a preparare zaini e fare fotografie.
Ci godiamo ancora qualche momento di relax al laghetto del rifugio e assistiamo a una divertente scenetta di un tedesco che, pur di salvare la birra, cade nelle acque gelide tra le risate della moglie.
Si scende per la stessa via dell'andata e per chi volesse, si può gustare una birra al rifugio di partenza, il Tetras Lyre.
Il video dell'escursione