Pictures of my travels

panoramico

  • Escursione a Malga Juribello

    Escursione: Malga Juribello.
    Luogo: L’escursione parte presso un tornate scendendo da passo rolle verso Tonadico
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione Facile, sterrata pianeggiante con l’ultimo tratto in salita.
    Durata: 1h
    Panorama: 4/5 – Dalla malga la vista sulle pale è straordinaria
    Passeggino: Si, meglio da trekking soprattutto nell’ultimo tratto.

    Scendendo da Passo Rolle verso il parco di Paneveggio, all’incirca al terzo tornante dopo la Malga Rolle, parcheggiate l’auto e iniziate il sentiero che si trova proprio sul tornate. Una sterrata larga e facile si addentra nel bosco e resta pianeggiante per buona parte del percorso.
    Quando la strada nell’ultima parte comincia a salire significa che siamo quasi arrivati. Il bosco di dirada, si intravedono le Pale ed ecco sbucare la Malga Juribello che offre oltre al classico ristoro, diverso spazio su prato per consumare il proprio pranzo al sacco e riempire di acqua le borracce al classico fontanone di legno.

    Il ritorno è sulla stessa sterrata dell’andata, altrimenti potreste decide di continuare verso le Pale, per raggiungere la Baita Segantini. Le possibilità sono tantissime.

     

  • Escursione ai Prati di Croda Rossa

    2.2 km, 01:23:22

     

    4.1 km, 01:21:57

     

    Escursione: Prati di Croda Rossa
    Luogo: Sesto
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata:3h totali divise in: 1,30 il sentiero in quota, 1.30h dalla stazione a monte al parcheggio a valle.
    Panorama= 4/5
    Passeggino= Si, su tutto il percorso la prima parte, sebbene in alcuni punti sia necessario districarsi tra qualche radice o roccia. Nella seconda parte se seguite la traccia gps una  discesa abbastanza ripida che potrebbe risultare molto impegnativa.

    Si parte dalla cabinovia ai Bagni di Moso, in Val Fiscalina, salendo fino ai prati di Croda Rossa, nelle Dolomiti di Sesto. Il paesaggio è straordinario. C’è molta gente, tanti bambini, forse tutti venuti a vedere l’unico branco di Renne presente sul territorio nazionale.

    È presente anche un bel parco giochi, dove far sfogare i vostri bambini.

    La prima parte dell’escursione l’abbiamo fatta in quota. Partendo dal parco giochi di fronte al rifugio Rudi percorriamo un anello che tagliando una pista da sci offre una bella visuale del monte Elmo, che si trova a cavallo del confine tra Italia e Austria. Tutto il sentiero viene percorso con i soliti passeggini cittadini, quindi con ruote piccole e tradizionali. Sebbene ci siano sassoloni e non brecciolino riusciamo a districarci fino all’ingresso nella parte boscosa, dove visitiamo il covo del bracconiere. Proseguiamo uscendo dal bosco, girando a destra e tornando su una grande sterrata che in salita costeggia le dolomiti, arrivando ad una capanna con tavolo da picnic. Si prosegue attraversando nuovamente la pista da sci fino a trovarci molto più in alto del rifugio di partenza.
    Continuando si raggiunge il rifugio Prati di Croda Rossa, anche qui presenti giochi e scivoli per bambini.

    La seconda parte dell’escursione, svoltasi dopo pranzo e dopo aver fatto sfogare un po’ i pargoli, ci vede scendere sul sentiero numero 15 verso il fondo valle, alla partenza della cabinovia. Sebbene non presenti alcun tipo di difficoltà vista la sterrata semplicissima, chi ha i passeggini deve badare bene a non lasciarla mai. Noi abbiamo lasciato la sterrata all’altezza di una vecchia capanna in legno, sulla sinistra rispetto ad un tornante che gira verso destra, che presumo tagli notevolmente il percorso ma con i passeggini ci siamo trovati nell’unica situazione scomoda dell’escursione, vista la ripidità di quella che penso sia una pista da sci e dai sassi di grandi dimensioni presenti su quello che rassomigliava un sentiero.

    Fattibile, per carità, ma credo che anche un passeggino da trekking avrebbe avuto delle difficoltà, essendo davvero molto ripida la discesa.

    Si passa sotto gli ultimi due piloni della cabinovia e si esce al parcheggio.

     

     

  • Escursione al lago di Braies

    Escursione: Lago di Braies
    Luogo: Braies
    Condizioni Meteo : Sole e caldo
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata: 2h circa tutto il giro, ma vi consiglio di fermarvi a pranzare sui prati intorno al lago e prendervela comoda
    Panorama= 5/5 –Il Lago di Braies è assolutamente straordinario
    Passeggino= L’abbiamo fatta con gli zainetti porta bimbo, a parte qualche passaggio con scale abbastanza ripide sul sentiero a sinistra dove potete sollevarlo. Se percorrete il lato destro del lago è tutta sterrata fino all’altra estremità del lago stesso.

    Percorrendo la stupenda valle di Braies si arriva al lago omonimo, incantevole oasi dolomitica capace di emozionare grazie alla sua bellezza. Parcheggiate l’auto in uno dei tanti posteggi, anche il più lontano è distante qualche centinaio di metri.

    Arrivati sulle sponde si può decidere come affrontare il giro, in senso orario o antiorario. Camminando verso sinistra, oltrepassando il rifugio e la capanna ormeggio delle barche, il sentiero inizia in pianura su una comoda sterrata. Non è mai impegnativo, se non per una salita a metà tragitto dove potreste incontrare delle difficoltà con i passeggini, sia in salita che in discesa, dove sarà necessario trasportarlo a braccia.

    Innumerevoli gli scorci, se siete appassionati di fotografia siate certi di andare con la memoria vuota, le occasioni per fermarsi ad ammiare il panorama e fare qualche foto di certo non mancano.

    Sulla sponda opposta a quella di partenza troviamo un tavolino e decidiamo di fermarci per la merenda, che poi diventa bagno per i bambini e quindi relax e pranzo. L’acqua è calda, i bambini si divertono. Pesciolini e qualche uccellino vengono a raccogliere le briciole.

    Ripartiamo per tornare all’inizio del percorso, stavolta senza difficoltà, sterrata comoda e larga che costeggia il lago con ampi spazi per fermarsi a consumare il pranzo al sacco, se non l’avete già fatto. Il giro chiude in prossimità del rifugio dove è iniziato.

     

  • Escursione da Passo Rolle a Baita Segantini

    Escursione: Baita Segantini
    Luogo: Passo Rolle – Dolomiti
    Condizioni Meteo : Soleggiato, Fresco
    Difficoltà: Per tutti, purché allenati
    Durata: 4h di camminata circa tra andata e ritorno
    Panorama:5/5 – Panorama straordinario
    Passeggino: si, di qualsiasi tipo, meglio se da trekking

    Una bellissima escursione che parte da Passo Rolle (1989m) è quella che porta alla Baita Segantini. Il sentiero è una mulattiera molto larga, tanto da permettere il passaggio di una navetta che se volete può evitarvi la fatica e portarvi direttamente in cima, sotto le Pale di San Martino.

    Parcheggiata l’auto al parcheggione in cima al passo, ci si incammina su per i prati seguendo sentieri di terra battuta, fino a ricongiungersi alla sterrata principale. Questo sentiero non presenta mai difficoltà, se non una salita poco impegnativa ma costante. Ci sono delle deviazioni che tagliano nettamente il tragitto della mulattiera principale, ma che presentano dei tratti leggermente più impegnativi a livello di sforzo fisico. Il vostro allenamento e determinazione decideranno quale strada farvi prendere.

    La prima sosta per riposare le spalle dal peso degli zainetti porta bimbo l’abbiamo fatta alla Capanna Cervino (2084m). Qui la curiosità dei nostri piccoli viene catturata da un piccolo recinto con degli animali da fattoria. Per i pigri, qui fa sosta anche la navetta. Bevuto un sorso d’acqua si riparte.

    Dopo un paio d’ore di cammino raggiungiamo la Baita Segantini (2170m). Troviamo un posto dove stenderci ad ammirare la maestosità delle Pale di San Martino, nei pressi del laghetto sotto la baita e ci godiamo un meritato panino e un po’ di frutta. Lasciati liberi i bimbi di scorrazzare mi godo le Pale di San Martino e la loro imponenza. Vi si sente sovrastati da queste rocce, circondati solo dal rumore del vento.

    Un veloce caffè alla Baita Segantini, affollatissima, forse una delle più affollate che abbia mai visto. Le possibilità di escursione qui in cima sono numerose, ma con due bimbi al seguito torniamo sui nostri passi, seguendo lo stesso percorso a ritroso. Mentre scendete concedetevi un attimo per affacciarvi sulla destra, dove sarà visibile il Castellazzo, meta di escursionisti diretti al Cristo Pensante.

     

  • Escursione Passo Rolle ai laghi di Colbricon e ritorno a San Martino di Castrozza

    Escursione: Laghi di Colbricon, partenza da Passo Rolle, arrivo a San Martino di Castrozza passando per Malga Ces.
    Luogo: Passo Rolle
    Condizioni Meteo : Coperto
    Difficoltà: Escursione facile con un solo passaggio esposto.
    Durata: 2h
    Panorama: 3/5 – Escursione piacevole, preferibile col sole per pranzo al sacco al lago.
    Passeggino: Si, fino ai laghi.

    Tornando dall’escursione in Val Venegia decido di farmi lasciare a Passo Rolle per fare il sentiero 348 che passa per i laghi di Colbricon e scende fino a San Martino di Castrozza. Stavolta vado solo, i bimbi sono stanchi e tornano a casa con la mamma, a riposare.

    Il sentiero è molto bello, passa in un bosco pieno di colori e arriva in breve tempo ai laghi di Colbricon, dove si intravede anche il rifugio omonimo. Decido di fare il giro dei laghi, ringrazio i miei scarponi per aver tenuto i piedi asciutti nei passaggi molto umidi, dopo qualche foto raggiungo un cartello che mi racconta la storia di questi laghi. Qui troviamo la prima testimonianza dell’uomo in alta quota, un piccolo insediamento scoperto dai fratelli Secco nel 1971.

    Prendo un caffè al rifugio e mi rimetto subito in marcia. Il tempo è brutto, le nuvole cariche di pioggia, scure e minacciose, temo di prenderla tutta. Continuo sul sentiero 348 che dopo una brevissima salita inizia a scendere. Qui l’unico punto esposto dell’escursione, un sentiero che fiancheggia la montagna ma che non presenta alcuna difficoltà per un escursionista navigato. Dopo un breve tratto nel bosco si sbuca sulla pista da sci dietro Malga Ces.

    All’altezza di quest’ultima, sempre sulla pista, dirimpetto alla malga, c’è l’indicazione del sentiero che riporta verso San Martino, passando per il bosco. Potete scegliere diversi sentieri a dire la verità, ne ho fatti diversi, tutti portano giù in paese, avete solo l’imbarazzo della scelta.

     

  • Escursione sulle Pale di San Martino

    Escursione: Pale di San Martino
    Luogo: San Martino di Castrozza – Dolomiti
    Condizioni Meteo : Variabile, Freddo
    Difficoltà: Per tutti se solo per vederle, chi vuole salire in cima deve essere allenato. Necessari scarponi con suola rigida. Sassi e brecciolino ovunque.
    Durata: Breve se vi limitate a Cima Rosetta e al rifugio Rosetta
    Panorama= 5/5 – Un incredibile paesaggio lunare con visuale mozzafiato sul mondo sottostante

    Ho aspettato ben 15 giorni per trovare una giornata adatta a salire sulle pale. Non l’ho trovata, in quell’estate 2014 dove è persino nevicato, in agosto. Così l’ultimo giorno di permanenza a San Martino ho deciso che sarei andato, qualsiasi fossero le condizioni climatiche.

    Lascio tutti a dormire e mi sveglio di buon ora, scendo a piedi in paese verso l’ovovia. Siamo in pochissimi. La prendo e salgo fino in cima, dove cambio e salgo sulla funivia. Non ho molto tempo da dedicare alle Pale, purtroppo. I bimbi sono troppo piccoli per portarli, cosi mi riprometto di tornare entro le 10.00 a valle e fare un’escursione con la famiglia (che poi si rivelerà un disastro per colpa del tempo).

    In cima lo spettacolo è mozzafiato. Non sembra di essere sulla terra. Tutti descrivono questo paesaggio come “lunare”, e forse il paragone calza a pennello.

    Subito uscito dalla funivia, sulla destra, il sentiero che porta alla Cima Rosetta (2743m). Lo faccio con visibilità quasi a zero, ogni tanto il vento apre le nuvole e rivedo bene dove metto i piedi. Il sentiero è segnato, ma tutto si assomiglia. Gli scarponi di Vibram sono utilissimi in questa occasione, si scivola, ma loro tengono bene il terreno. Arrivato alla croce mi faccio fare una foto, mi godo il silenzio, il panorama e poi riscendo per lo stesso sentiero, facendo molta attenzione a non scivolare, cosa che sembra abbastanza probabile.

    Tornato alla funivia vado ora verso il rifugio, entro al caldo a prendere un caffè e lascio la mia firma sul loro libro degli ospiti. Il tempo si guasta di nuovo, torna tutto nuvoloso. Sono le 9 di mattina circa. Cominciano ad arrivare pullman di persone. Troppe.

    Torno a San Martino. Mi riprometto però di tornare un giorno e camminare su uno dei tanti sentieri delle Pale che per motivi di tempo (anche meteorologico) non ho potuto percorrere.

     

  • Prato Piazza

    2.3 km, 00:47:31

    Escursione: Prato Piazza
    Luogo: Parco Naturale Fanes – Sennes - Braies
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata: 1,15h andata e ritorno
    Panorama= 3/5
    Passeggino= Si, su tutto il percorso

    L’escursione è semplicissima, considerando che viene fatta su una sterrata in quota e quasi totalmente pianeggiante. Se siete mattinieri e riuscite ad arrivare in località Ponticello di buon ora potete salire con la macchina fino al parcheggio di Prato Piazza, che ha 100 posti auto, quindi a riempimento si chiude. Inoltre sappiate che la strada per le auto private è chiusa dalle 10 alle 16.

    Noi che mattinieri non siamo abbiamo preso la navetta, dal costo esagerato di 8 euro cad. (a cui va aggiunto il parcheggio, se non ricordo male). Scesi al parcheggio di Prato piazza con gli zainetti in spalla percorriamo la sterrata che arriva subito al rifugio Prato Piazza, a metà strada incontriamo la deviazione per la malga Prato Piazza e dopo solo 30 minuti arriviamo al rifugio Vallandro, dove volendo potete seguire il percorso di 1h per il Monte Specie, nostro programma ma saltato a causa dolore da zainetto per Vale.

    Di fronte al rifugio Vallandro c’è una fortificazione austriaca, finita di costruire nel 1895 dall’impero Austro-Ungarico, purtroppo non visitabile.

    Il ritorno è sulla stessa mulattiera percorsa all’andata.

     

     

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