Pictures of my travels

dolomiti

  • Castello Welsperg

    Escursione: Castello Welsperg
    Luogo: Monguelfo
    Condizioni Meteo : Pioggia
    Difficoltà: Turistico, per chiunque, salita impegnativa per gli anziani o i pigri, ma asfaltata.
    Durata: Dipende solo da voi!
    Panorama= 1/5 – Non c’è molto da vedere se non il castello.
    Passeggino= Si, strada asfaltata fino al castello, molto ripida.

    Se capita la pioggia dove li porti due bambini di un anno e mezzo e tre anni? A visitare un castello. Quello Welsperg, a Monguelfo, fa al caso nostro.

    Parcheggiata l’auto nel parcheggio sotto la collina dove si trova il castello, cominciano a camminare lungo la strada che si inerpica ripida, con qualche panchina per riposare ogni tanto, guardare i prati, e poi riprendere. Niente di sconvolgente, ma davvero ripida, quindi forse poco adatta a persone anziane. (Magari esiste un servizio navetta o qualche eccezione per accompagnare la persona fino alla sommità).

    Il castello è tenuto molto bene, piccolino ma curato e non spoglio. C’è una piccola cappella con affrescato un Cristo sulla croce, la cucina è piena di animali impagliati ed utensili d’epoca, un bel salone e una stanza con una culla fatta di legno e pagliericcio.

    Poi ovviamente c’è la zona all’aperto, tra le mura, piccolina anche questa, ma che domina la vallata.

    I bambini si sono divertiti, sicuramente avremmo apprezzato di più se non avessimo dovuto corrergli sempre dietro per non fargli fare qualche danno.

     

  • Ciclabile Dobbiaco - Lienz

    44.5 km, 05:27:54

     

    Escursione: Ciclabile Dobbiaco - Lienz
    Luogo: San Candido
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Alla portata di chiunque, non si pedala praticamente mai.
    Durata: 5h a cui va aggiunto il rientro con il treno (1h)
    Panorama= 1/5 – Non c’è molto da vedere, a livello paesaggistico, ma nel complesso soddisfacente, visto che passa sempre in mezzo alla natura.

    Abbiamo noleggiato le bici a San Candido, da Papini Sport. Disponibili e gentili i ragazzi, prendiamo due bici, e scegliamo di attaccare un carrellino portabimbi alla mia piuttosto che prendere i seggiolini. La scelta si rivela vincente, almeno per un bel tratto di strada. I bimbi sono piccoli, si addormentano, ma si stancano anche di star fermi tutto quel tempo. Facciamo diverse soste durante la ciclabile.

    Tra queste c’è la sosta alla fabbrica della Loacher, dove non c’è molto da vedere a dire la verità, ma volendo c’è un laboratorio didattico dove i ragazzi possono creare i loro biscotti. Credo, almeno, noi abbiamo saltato questa possibilità visto che i miei ragazzi sono davvero troppo piccoli per queste cose.

    Riprendiamo a pedalare, senza mai faticare. A parte uno o due pezzi in falsopiano, fattibilissimo, e una salitella dal paese di San Candido alla ciclabile, il resto è tutto in discesa, potrete fare tutti e 50 i km senza mai girare i pedali. Il che è fantastico, ma alla lunga può diventare noioso.

    Ci sono diverse possibilità di ristoro lungo la strada, a pagamento o aree picnic. Vi consiglio questa seconda, proprio perché cosi sarete liberi di scegliere dove e quando fermarvi.

    Man mano che ci avviciniamo a Lienz diventano più frequenti dei parchi acquatici pieni di gente, tanto che ci verrebbe voglia di approfittare anche noi, ma la strada non è ancora finita e quindi proseguiamo, fino a che, finalmente entriamo nei pressi dell’abitato di Lienz, dove facciamo la foto ricordo del nostro successo!

    Ultime due pedalate per raggiungere la stazione dove c’è uno stand sempre di Papini sport dove lasciamo le biciclette in cambio di una ricevuta! (Mi raccomando la ricevuta, non si sa mai)

    Prima di andare a prendere un gelato a Lienz, passate in stazione, controllate gli orari del treno e fate i biglietti, in modo da non rischiare di perdere l’ultima corsa. Torniamo quindi a San Candido con l’ultimo treno, sotto un diluvio incredibile che non accenna a smettere. Fortuna vuole che un signore mi da un passaggio per tornare al parcheggio, prendere la macchina, recuperare la mia famiglia e rientrare finalmente a casa!

     

  • Dolomiti

     

    Le Dolomiti, bellissime, emozionanti. Girato con la Olympus Em-5 nel 2014 e 2015. Il video dura poco, per non risultare godibile e non noioso. Spero apprezziate.

  • Escursione a Malga Fratazza

    Escursione: Malga Fratazza partendo da San Martino di Castrozza
    Luogo: San Martino di Castrozza, strada in salita vicino al camping
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione alla portata di chiunque, totalmente in piano
    Durata: 30min
    Panorama: 2/5 – Escursione a valle, nel bosco, con veduta sulle Pale dalla Malga
    Passeggino: Si

    L’escursione alla Malga Fratazza è quanto di più semplice si possa chiedere. Totalmente in piano, parte dal bosco dietro al camping e continua su un selciato fino alla malga. Il sentiero è adatto a chiunque, anche con le scarpe da ginnastica, passeggini di qualsiasi tipo. Mai faticoso, i bambini apprezzeranno. Non c’è molto da dire, l’escursione è breve ma piacevole da fare con la famiglia.

     

  • Escursione a Malga Juribello

    Escursione: Malga Juribello.
    Luogo: L’escursione parte presso un tornate scendendo da passo rolle verso Tonadico
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione Facile, sterrata pianeggiante con l’ultimo tratto in salita.
    Durata: 1h
    Panorama: 4/5 – Dalla malga la vista sulle pale è straordinaria
    Passeggino: Si, meglio da trekking soprattutto nell’ultimo tratto.

    Scendendo da Passo Rolle verso il parco di Paneveggio, all’incirca al terzo tornante dopo la Malga Rolle, parcheggiate l’auto e iniziate il sentiero che si trova proprio sul tornate. Una sterrata larga e facile si addentra nel bosco e resta pianeggiante per buona parte del percorso.
    Quando la strada nell’ultima parte comincia a salire significa che siamo quasi arrivati. Il bosco di dirada, si intravedono le Pale ed ecco sbucare la Malga Juribello che offre oltre al classico ristoro, diverso spazio su prato per consumare il proprio pranzo al sacco e riempire di acqua le borracce al classico fontanone di legno.

    Il ritorno è sulla stessa sterrata dell’andata, altrimenti potreste decide di continuare verso le Pale, per raggiungere la Baita Segantini. Le possibilità sono tantissime.

     

  • Escursione ai laghi di Bombasel e Cermislandia

    Escursione: Dall'alpe di Cermis fino ai laghetti di Bombasel
    Luogo:Alpe di Cermis
    Condizioni Meteo :Nuvoloso
    Difficoltà:Escursione semplice senza dislivelli impegnativi se non la conca da e per la seggiovia.
    Durata:0.50h  - Semi anello, per 6,7 km
    Panorama:5/5 - In cima all'alpe di Cermis c'è un punto panoramico (PANORAMIO) da cui vedere tutte le montagne circostanti nel raggio di km, fino alle dolomiti di Brenta e le Ortles
    Avvistamenti : No
    Passeggino:No

    Lago di Bombasel superiore

    2.2 km, 00:50:14

     

    Questa escursione è perfetta per i bambini, soprattutto in una giornata di sole, preferibilmente calda. Parcheggiamo l'auto sull'alpe di Cermis (pochissimi posti) e prendiamo l'ovovia a metà percorso, cioè già molto sopra Cavalese. Scesi dall'ovovia prendiamo una seggiovia subito adiacente e raggiungiamo la sommità dell'alpe di Cermis (36 euro totali per la famiglia). Da qui parte l'escursione semplice fino ai laghi di Bombasel. Tralasciamo per ora il punto panoramico e scendiamo a destra lungo la ripida pista da sci, fino ad un altro rifugio con laghetto poco sotto. Da qui parte un sentiero che scende ancora, a gradoni alti con cordino metallico per aiutarsi, ma mai pericoloso, che porta all'inizio del vero sentiero che costeggia il Cimon del To della Trappola e sale senza grosse pendenze su pietraia bella grossa.

    Lago di Bombasel inferiore

    Il sentiero per i laghi, scendendo verso l'alpe cermis

    Arrivati ai laghetti toglietevi gli scarponi e immergete i piedi nelle loro limpide acque, gelide e rigeneranti, tra tanti pesciolini e girini che vi sguazzeranno intorno. Prendetevi tutto il tempo che vi occorre e poi ripercorrete il sentiero a ritroso fino agli impianti. Salite al punto panoramio e godetevi la bellezza delle montagne visibili per km, fino alle Ortles. Scesi alla stazione di mezzo dell'ovovia, regalate una mezz'ora di giochi ai vostri bimbi a Cermislandia, e portatevi un cambio, visto che ci sono tra i tanti, anche i giochi d'acqua!

  • Escursione ai laghi di Colbricon

    Escursione: Sul passo rolle, all'altezza di Malga Rolle
    Luogo: Passo Rolle
    Condizioni Meteo : Variabile
    Difficoltà: Escursione pianeggiante con qualche salitella qua e la.
    Durata: 50 minuti - 2,2km sola andata
    Panorama: 2/5 - I laghi di colbricon sono bellissimi e perfetti per un bel picnic in famiglia.
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No - A meno che non sia un ottimo passeggino da trekking ed in qualche punto siete disposti a tirarlo su a mano.

    Il rifugio Colbricon, presso i laghetti

    2.2 km, 00:47:38

     

    Escursione bella e facile dalle parti di passo Rolle, poco sopra il Parco di Paneveggio dove è possibile fare un'altra bella escursione ed attraversare un ponte sospeso, il sentiero Marciò. Lasciata la macchina nel parcheggio subito sotto la malga Rolle, da dove si vedono le seggiovie e le piste da sci, qualche tornante prima della sommità del passo, c'è un cartello della fermata della corriera. Li inizia il sentiero nr.348 che porta ai laghi di Colbricon e al rifugio omonimo. Il sentiero è davvero facile, non c'è possibilità di perdersi, e con un buon passo in 30/40 minuti si è già ai laghi, ma al passo di bambino, tra una foto e l'altra i minuti potrebbero salire a 50.

    Il laghetto inferiore

    Laghetto superiore

    Il posto è bello ed interessante perché ci sono cartelli informativi che ci raccontano la storia dell'uomo primitivo che viveva qua dall'alba dei tempi. Vista la brevità dell'escursione potete affrontarla anche come sgambata in una giornata all'insegna del relax. Si torna sui propri passi, riprendendo il sentiero dell'andata.

  • Escursione ai Prati di Croda Rossa

    2.2 km, 01:23:22

     

    4.1 km, 01:21:57

     

    Escursione: Prati di Croda Rossa
    Luogo: Sesto
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata:3h totali divise in: 1,30 il sentiero in quota, 1.30h dalla stazione a monte al parcheggio a valle.
    Panorama= 4/5
    Passeggino= Si, su tutto il percorso la prima parte, sebbene in alcuni punti sia necessario districarsi tra qualche radice o roccia. Nella seconda parte se seguite la traccia gps una  discesa abbastanza ripida che potrebbe risultare molto impegnativa.

    Si parte dalla cabinovia ai Bagni di Moso, in Val Fiscalina, salendo fino ai prati di Croda Rossa, nelle Dolomiti di Sesto. Il paesaggio è straordinario. C’è molta gente, tanti bambini, forse tutti venuti a vedere l’unico branco di Renne presente sul territorio nazionale.

    È presente anche un bel parco giochi, dove far sfogare i vostri bambini.

    La prima parte dell’escursione l’abbiamo fatta in quota. Partendo dal parco giochi di fronte al rifugio Rudi percorriamo un anello che tagliando una pista da sci offre una bella visuale del monte Elmo, che si trova a cavallo del confine tra Italia e Austria. Tutto il sentiero viene percorso con i soliti passeggini cittadini, quindi con ruote piccole e tradizionali. Sebbene ci siano sassoloni e non brecciolino riusciamo a districarci fino all’ingresso nella parte boscosa, dove visitiamo il covo del bracconiere. Proseguiamo uscendo dal bosco, girando a destra e tornando su una grande sterrata che in salita costeggia le dolomiti, arrivando ad una capanna con tavolo da picnic. Si prosegue attraversando nuovamente la pista da sci fino a trovarci molto più in alto del rifugio di partenza.
    Continuando si raggiunge il rifugio Prati di Croda Rossa, anche qui presenti giochi e scivoli per bambini.

    La seconda parte dell’escursione, svoltasi dopo pranzo e dopo aver fatto sfogare un po’ i pargoli, ci vede scendere sul sentiero numero 15 verso il fondo valle, alla partenza della cabinovia. Sebbene non presenti alcun tipo di difficoltà vista la sterrata semplicissima, chi ha i passeggini deve badare bene a non lasciarla mai. Noi abbiamo lasciato la sterrata all’altezza di una vecchia capanna in legno, sulla sinistra rispetto ad un tornante che gira verso destra, che presumo tagli notevolmente il percorso ma con i passeggini ci siamo trovati nell’unica situazione scomoda dell’escursione, vista la ripidità di quella che penso sia una pista da sci e dai sassi di grandi dimensioni presenti su quello che rassomigliava un sentiero.

    Fattibile, per carità, ma credo che anche un passeggino da trekking avrebbe avuto delle difficoltà, essendo davvero molto ripida la discesa.

    Si passa sotto gli ultimi due piloni della cabinovia e si esce al parcheggio.

     

     

  • Escursione al Corno Bianco una vetta perfetta per i bambini

    Escursione: Dal passo Oclini fino alla vetta del Corno Bianco riscendendo per la malga Gurndin
    Luogo: Passo Oclini
    Condizioni Meteo : Sole
    Difficoltà: Escursione tutta in salita nella prima parte fino alla vetta. Poi in discesa e pianeggiante.
    Durata: 5h - A passo di bambino, per un totale di 4.6km
    Panorama: 5/5 - Visuale panoramica a 360 gradi
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No - Solo dal parcheggio alla Malga Gurndin

    In cima al Corno Bianco

    4.5 km, 05:41:57

    Volevo far conquistare una vetta ai miei bambini, fargli provare l'emozione di arrampicarsi su una montagna e sapere che oltre non si poteva andare. Nelle dolomiti c'è una montagna perfetta per questo, il Corno Bianco. Perfetta perché ci si arrampica su roccia, si arriva ad una croce di vetta, e c'è persino un punto dove ci si può aiutare con una corda metallica, anche se il sentiero non è mai esposto o pericoloso.

    Raggiungiamo il Passo Oclini, passando per il passo di Lavazè. Qui c'è un ampio parcheggio, gratuito, ma la regola è sempre la stessa, cercare di arrivare presto, altrimenti il rischio di non parcheggiare è quasi certezza. Subito dietro la bellissima baita adiacente il parcheggio parte un sentiero che sale dritto per dritto verso il Corno Bianco, visibile sin da subito. Ci rendiamo quindi subito conto di quello che sarà il nostro obiettivo di oggi. Passiamo per prati erbosi, poi al cambiare della pendenza, dove la salita si inasprisce e il terreno diventa ghiaioso e pietroso, siamo circondati da pino mugo, una pianta bellissima che rende il paesaggio circostante molto molto piacevole.

    La malga Gurndin vista dal Corno Bianco

    Il corno Nero, visto dai pascoli della Malga Gurndin

    La salita non è molto impegnativa ma è faticosa, soprattutto un lungo tratto da affrontare su scaloni ricavati nella terra, molto alti, che fanno tirare il fiato. C'è un bivio, ma seguiremo queste indicazioni più tardi, sulla via del ritorno.
    Il pino mugo sparisce, siamo sotto la vetta, si vede la croce. Facciamo ancora qualche tornate, poi una nuova deviazione. Saliamo a destra, dove vediamo il cordino metallico per aiutarsi, sono gli ultimi metri.
    Finalmente siamo in cima al Corno Bianco, il paesaggio da quassù, a 2316m, è entusiasmante. Si vede il Latemar, il Corno Nero e la nostra prossima meta, la malga Gurndin.

    Facciamo sosta e ci godiamo l'aria frizzantina, ci sono diversi bambini, è davvero un'escursione molto bella da fare con loro. Scendiamo e al bivio incontrato all'andata prendiamo l'indicazione per la malga Gurndin, scendendo di nuovo tra pino mugo e pietraia, fino a che si raggiungono i pascoli della malga e la malga stessa. Qui la sosta è consigliatissima, i prezzi sono popolari, cosa insolita per queste zone, e cibo e birra sono di qualità.

    Il ritorno è agevole, su una sterrata non troppo lunga e completamente pianeggiante, che chiude ad anello il nostro giro tornando al punto di partenza.

  • Escursione al Gigante Baranci

    5.1 km, 03:10:49

    Escursione: Rifugio Gigante Baranci
    Luogo: San Candido
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Passeggiata semplice in discesa.
    Durata: 1,5h
    Panorama= 2/5
    Passeggino= Si, ed è tutta discesa.

    Passeggiata semplice semplice che parte da San Candido. Come al solito cerchiamo di fare solo la parte piacevole altrimenti i bimbi, piccolissimi non camminerebbero. Saliamo con l’impianto, sola andata, fino al rifugio Gigante Baranci. Posto incredibile per i bambini, c’è di tutto, dal parco avventura alla pista monorotaia che torna alla base della seggiovia.

    Sulla sinistra del Gigante Baranci parte una mulattiera che si inoltra nel bosco, e prosegue per un bel tratto fino ai piedi della montagna. Girate a sinistra, tenete la mulattiera, direzione fondovalle, rifugio Jora. Il sentiero è sempre semplice, mai difficoltoso, giusto una salita se proprio vogliamo fare i pignoli prima di arrivare al rifugio Jora.

    Da qui, a metà pistà, c’è un bel panorama su San Candido e alle nostre spalle del Baranci, il gruppo montuoso. Il rifugio Jora è davvero carino e ben tenuto, pranziamo al sacco e con una birra gelata, un po’ di sole in compagnia delle mucche e poi ripartiamo nel primo pomeriggio per tornare al parcheggio di fondo valle.

     

  • Escursione al lago di Anterselva

    4.3 km, 06:27:38

    Escursione: Lago di Anterselva
    Luogo: Anterselva
    Condizioni Meteo : Sole e caldo
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata: 2h circa tutto il giro, ma vi consiglio di fermarvi a pranzare sui prati intorno al lago e prendervela comoda
    Panorama= 3/5 – Scenario molto suggestivo, merita sicuramente una visita
    Passeggino= Si, ma ci sono dei tratti in cui va sollevato per scendere o salire alcuni punti dove non riuscirebbe a passare. Per il resto nessun problema.

    Il lago di Anterselva, situato a circa 1650m d’altezza, è circondato da splendidi boschi di conifere e poco distante da passo Stalle, valico alpino che porta in Austria.È raggiungibile percorrendo la valle di Anterselva, fino a raggiungere l’ampio parcheggio a pagamento all’inizio del lago.

    Lasciata la macchina e caricati i bimbi nei passeggini cominciamo la nostra passeggiata fino a raggiungere le sponde del lago, che almeno in questo inizio d’escursione non è nemmeno affollatissimo. Scegliamo di proseguire verso la sponda sinistra, costeggiando il lago e fermandoci di tanto in tanto per fare qualche fotografia ed ammirare il paesaggio. Sebbene sia possibile percorrere l’intero anello con i passeggini, in alcuni punti abbiamo dovuto sollevarli e portarli a mano, mentre nella seconda parte non ci sono grosse difficoltà, la sterrata è sempre percorribile.

    A metà giro, dopo nemmeno 1h di cammino di raggiunge un’ampia area di verde, dove c’è l’immancabile rifugio e le persone con le game sotto al tavolo. Volendo solo mangiare alla baita potreste arrivare con la macchina, ma il parcheggio è piccolo e non credo ne valga la pena, vista la brevità dell’escursione.

    Il nostro pranzo al sacco viene consumato all’ombra di un albero, con i bimbi pronti a fare un tuffo nelle acque gelide del lago, nonostante la calda giornata di luglio. Vicino al rifugio c’è una fontana dove poter fare rifornimento di acqua freschissima.

    Il nostro giro prosegue dopo pranzo sulla sponda opposta, anche se in realtà bisogna attraversare la statale e inerpicarsi nel bosco, guadagnando una posizione sopraelevata sul lago. Si prosegue nel bosco per una mezz’ora, si arriva ad un gioco che consiste nel tirare le pigne dentro un cerchio di legno di diverse dimensioni, e si costeggia ancora la statale dove troviamo un rifugio per piccoli daini.

    Attraversiamo un ponte che ci riporta al bivio di partenza dove è iniziata l’escursione, e da li al parcheggio.

     

     

  • Escursione al lago di Braies

    Escursione: Lago di Braies
    Luogo: Braies
    Condizioni Meteo : Sole e caldo
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata: 2h circa tutto il giro, ma vi consiglio di fermarvi a pranzare sui prati intorno al lago e prendervela comoda
    Panorama= 5/5 –Il Lago di Braies è assolutamente straordinario
    Passeggino= L’abbiamo fatta con gli zainetti porta bimbo, a parte qualche passaggio con scale abbastanza ripide sul sentiero a sinistra dove potete sollevarlo. Se percorrete il lato destro del lago è tutta sterrata fino all’altra estremità del lago stesso.

    Percorrendo la stupenda valle di Braies si arriva al lago omonimo, incantevole oasi dolomitica capace di emozionare grazie alla sua bellezza. Parcheggiate l’auto in uno dei tanti posteggi, anche il più lontano è distante qualche centinaio di metri.

    Arrivati sulle sponde si può decidere come affrontare il giro, in senso orario o antiorario. Camminando verso sinistra, oltrepassando il rifugio e la capanna ormeggio delle barche, il sentiero inizia in pianura su una comoda sterrata. Non è mai impegnativo, se non per una salita a metà tragitto dove potreste incontrare delle difficoltà con i passeggini, sia in salita che in discesa, dove sarà necessario trasportarlo a braccia.

    Innumerevoli gli scorci, se siete appassionati di fotografia siate certi di andare con la memoria vuota, le occasioni per fermarsi ad ammiare il panorama e fare qualche foto di certo non mancano.

    Sulla sponda opposta a quella di partenza troviamo un tavolino e decidiamo di fermarci per la merenda, che poi diventa bagno per i bambini e quindi relax e pranzo. L’acqua è calda, i bambini si divertono. Pesciolini e qualche uccellino vengono a raccogliere le briciole.

    Ripartiamo per tornare all’inizio del percorso, stavolta senza difficoltà, sterrata comoda e larga che costeggia il lago con ampi spazi per fermarsi a consumare il pranzo al sacco, se non l’avete già fatto. Il giro chiude in prossimità del rifugio dove è iniziato.

     

  • Escursione al lago di Calaita

    Escursione: Lago di Calaita con partenza da Malga Crel
    Luogo: San Martino di Castrozza
    Condizioni Meteo : Pioggia costante
    Difficoltà: Escursione facile ma con un passaggio nel bosco abbastanza impegnativo.
    Durata: 2,15h a cui vanno sommati gli spostamenti con le navette
    Panorama= 2/5 – Escursione nel bosco, con bella visuale sulle pale arrivati al lago.
    Passeggino : NO

    Ci sono diversi modi per raggiungere il lago di Calaita, tra cui San martino di Castrozza. Farla tutta a piedi sotto l’acqua sarebbe stato davvero troppo, abbiamo deciso quindi di prendere la navetta che parte dalla stazione degli autobus e farci portare fino a malga Crel. Da li inizia una lunga mulattiera che passa attraverso i boschi di San Martino, quasi totalmente pianeggiante, che percorriamo sotto una pioggia incessante e senza incontrare mai nessuno.

    Quando arriviamo alla deviazione per Calaita la strada bianca diventa un sentiero nel bosco, uno stacco di qualche centinaia di metri ma impegnativo (soprattutto con i bimbi sulle spalle), dove abbiamo la sfortuna di incontrare due signori a cavallo che scendevano su rocce bagnate e scivolose. Riesco a trovare un punto dove farli passare, temendo che uno dei cavalli ci franasse addosso. Superato questo punto ci troviamo sulla sommità del bosco dove riparte la mulattiera che finalmente esce dalla macchia e regala una visuale del lago meta dell’escursione e dell’albergo Miralago.

    Facciamo la conoscenza di un simpaticissimo signore che ci da una mano a portare gli zaini (si, oltre gli zainetti porta bimbi c’è lo zaino del pranzo!) che ci racconta un po’ la storia di questi boschi, ci consiglia qualche escursione e una volta raggiunto l’albergo Miralago ci saluta e torna indietro.

    I miei piccolini sono stanchi, bagnati ed affamati. I proprietari del rifugio sono gentilissimi, forse perché capiscono la situazione, e ci lasciano mangiare il nostro pranzo al sacco all’interno, al caldo. Ringraziamo consumando due birre e un piatto di pasta per i bambini.

    Per tornare abbiamo preso l’ultima corriera delle 14 che ci ha portati a Fiera di Primiero. Dopo un giro in paese riprendiamo la corriera che ci riporta a San Martino.

     

  • Escursione al lago di Dobbiaco

    2.6 km, 03:04:57

    Escursione: Lago di Dobbiaco
    Luogo: Dobbiaco
    Condizioni Meteo : Soleggiato, pioggerella nel pomeriggio.
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata: 1h circa
    Panorama= 2,5/5
    Passeggino= Si, su tutto il percorso, che è una sterrata nel bosco.

    Giro del lago estremamente semplice, alla portata di chiunque. Parcheggiate l’auto e scendete verso destra, in senso anti-orario, passate il ponte superate il campeggio ed il ristorante, fino al secondo bar-ristorante affacciato sul lago, che consiglio avendoci mangiato, simpatici e gentili i ragazzi.

    Tornando al giro, superando anche questo ristorante prendete la sterrata che entra nel bosco e seguite le indicazioni. Niente di più semplice, considerando che il percorso è tutto pianeggiante. Si passa sempre nel bosco, circondati dal silenzio. Sulla sinistra il lago si intravede tra gli alberi, in quella che sembra una zona dove l’acqua ristagna, e si formano le tipiche piante acquatiche.

    Purtroppo quasi alla fine ci coglie una pioggerellina fastidiosa, che finisce all’arrivo al parcheggio.

     

     

  • Escursione al lago di Misurina

    Escursione: Lago di Misurina
    Luogo: Misurina
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata: 1h
    Panorama= 3/5
    Passeggino= Si, su tutto il percorso

    Causa gara ciclistica dobbiamo rimandare l’escursione alle 5 Torri, ma oramai è tardi per impegnarsi in escursioni lunghe. Decidiamo quindi di passare la giornata a Misurina, sul lago. Il giro è breve, semplice, alla portata di tutti. Ma molto corto, quindi decidiamo di stenderci sui prati al sole, e fare un giro con il pedalò. I bambini si sono divertiti e ci siamo goduti la vista delle Tre Cime di Lavaredo anche dall’acqua.

    La grande struttura che si affaccia sul lago è un centro di riabilitazione pediatrico per bambini con problemi respiratori.

    Da non perdere il Lago di Antorno. Raggiungerlo con l’auto da Misurina è semplicissimo. Prendete la strada per il Rifugio Auronzo, che inizia subito dietro il lago, in direzione Dobbiaco, salite per circa 1.5km e ve lo troverete sulla destra. Il posto è di rara bellezza, soprattutto la sera, quando le Tre Cime di Lavaredo si riflettono nelle sue acque.

    Se siete dalle parti di Misurina non mancate di visitare anche il lago di Antorno.

     

  • Escursione al Rifugio Comici

    Escursione: Dal passo Sella al Rifugio comici
    LuogoPasso Sella
    Condizioni Meteo : Variabile
    Difficoltà: Semplice escursione adatta a tutti
    Durata: 3h  - Durata per l'andata e ritorno per circa 5km
    Panorama: 3.5/5 - Bella visuale sul gruppo del Sella
    Avvistamenti : No
    PassegginoSi, solo se prendete il sentiero che passa sotto i piloni dell'ovovia e sale subito. Se passate per la città dei sassi il passeggino non è fattbile.

    Il panorama dal Rifugio Comici

     

    5 km, 03:15:02

    Una semplice passaeggiata da fare con i vostri bimbi è quella che parte dal Passo Sella e porta al Rifugio Comici. Chiamarlo rifugio è abbastanza riduttivo, è quasi una spa! Lasciata l'auto in uno dei cari parcheggi a pagamento (ma si può parcheggiare gratuitamente poco più su allungando l'escursione) prendiamo il sentiero che punta dritto in mezzo alle rocce lasciandoci a sinistra la cabinovia che porta al Rifugio Demetz. Attraversiamo la città dei sassi incontrando scalatori in erba che affrontano le loro prime semplici pareti verticali.

    Il sentiero adatto a passeggini

    Continuiamo lungo il semplice sentiero fino a sbucare nelle piste da sci, che attraversiamo senza alcuna difficoltà. Il sentiero è tutto in pianura. Raggiungiamo un piccolo bosco che una volta superato ci catapulterà al rifugio. Qui i bambini hanno a disposizione tantissimo spazio per giocare. Il sentiero del ritorno si percorre sulla stessa strada oppure salendo a destra lungo la sterrata adatta ai passeggini. In questo modo riusciamo a tornare alla macchina facendo un giro ad anello.

     

  • Escursione al rifugio Contrin e alla malga Contrin

    Escursione: Da Alba di Canazei al rifugio e alla Malga Contrin
    Luogo:Valle del Contrin
    Condizioni Meteo :Variabile perlopiù soleggiato
    Difficoltà:Escursione da divedere in tre parti. La prima molto dura fino alla baita Locia Contrin. La seconda interamente pianeggiante, la terza con una bella salita fino al rifugio Contrin.
    Durata:2h  - Sola andata, per 5 km
    Panorama:3/5 - Siete sotto la Marmolada e scendendo si vede il Sassolungo che domina da lontano la valle del Contrin
    Avvistamenti : No
    Passeggino:Si, ma dovete fare tutta la mulattiera e considerare pendenze importanti

    Il rifugio Contrin

    4.9 km, 02:16:22

     

    Saranno passati almeno 30 anni dall'ultima volta che ho fatto questa escursione, quando ero io ad avere l'età dei miei figli o poco più, e non mi ricordavo di quanto fosse bella e appagante.
    Fatta questa premessa partiamo con le informazioni.
    Parcheggiamo l'auto da qualche parte sotto la cabinovia del ciampac e subito dietro parte il sentiero che indica 1.30h e 6km per raggiungere il rifugio. Il tempo è forse molto ottimistico se avete dei bambini, ci vogliono almeno 40 minuti di più, mentre il chilometraggio può essere ridotto di ben 1km sfruttando tutte le scorciatoie presenti sulla sterrata sin dall'inizio che ci ricongiungono più in alto con il sentiero 602 che lascia la sterrata e porta fino alla baita Locia Contrin. Fino a qui le pendenze sono decisamente importanti, ma il sentiero è appagante, passa in mezzo al bosco, zigzagando tra gli alberi, tagliando spesso la mulattiera.

    Le scorciatoie per raggiungere in fretta la baita Locia Contrin

    Subito oltre la Locia Contrin

    Adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo, ci aspetta una lunga passeggiata nella valle Contrin, pianeggiante e appagante, si vedono le montagne intorno a noi e c'è anche un sole molto piacevole a farci compagnia. Incontriamo nuovamente il signore di 92 anni conosciuto sulla Viel dal Pan e scambiamo quattro chiacchiere. Continuiamo a percorrere la valle fino alla baita Cianci, chiusa, tra asinelli e mucche al pascolo. Si vede subito che la pacchia è finita, il sentiero comincia a salire nuovamente, meno ripido, ma la fatica si fa sentire.

    Il sentiero che sale al rifugio Contrin

    La vista sulla marmolada dai pascoli dietro il rifugio e la malga

    Raggiungiamo il rifugio Contrin adesso inzia la parte più dura, convincere i bambini a fare gli ultimi 100 metri per aggirare il rifugio e raggiungere la Malga Contrin che gli è subito dietro, dove finalmente pranzare con panini, birra e prodotti locali, tra cui una buonissima polenta. I costi non sono proprio popolari, ma lo sforzo va premiato. Prima di riscendere a valle è d'obbligo la sosta subito dietro il rifugio Contrin, anche per far mettere il timbro ai nostri scalatori, sul loro passaporto della montagna per bambini.

    Stiamo parlando sempre di un rifugio degli alpini, quindi questo timbro ha una valenza speciale.(potete timbrare anche alla malga)

    Godetevi la marmolada e il sole fino a quando volete, il sentiero per tornare all'auto è totalmente in discesa. La fatica ormai è roba passata!

     

  • Escursione al rifugio Passo Selle sulle tracce della prima guerra mondiale

    Escursione: Dal San Pellegrino al rif. Passo Selle tornando al passo con i sentieri della prima guerra mondiale
    Luogo:Passo San Pellegrino
    Condizioni Meteo :Pioggia
    Difficoltà:Escursione semplice ma faticosa nella prima parte, forse più impegnativa nei sentieri che riscendono al passo passando per le fortificazioni militari.
    Durata:3.30h  - Semi anello, per 6,7 km
    Panorama:4/5 - Dal Passo Selle la visuale spazia dalla cima Costabella, fino al Catinaccio
    Avvistamenti : Si, marmotte
    Passeggino:Forse. Per arrivare al rifugio ci sono due strade, una è percorribile dalle jeep, ma negli ultimi 50 metri è davvero ripidissima.

    Il rifugio visto dall'alta via Bepi Zac

    6.7 km, 04:18:25

     

    Eravamo già stati in escursione al passo San Pellegrino, facendo un bellissimo giro ad anello tra il rifugio Fuciade e la baita Paradiso. Stavolta decidiamo di risparmiarci la strada che porta a baita Paradiso e prendiamo la seggiovia, sola andata, che ci porta in quota, anche perchè la nostra sarà un pò una corsa contro il tempo, che minaccioso incombe su di noi. Scesi dalla seggiovia prendiamo subito il sentiero che sale a sinistra passando tra roccia e ghiaia. Qui i fischi di marmotte si sentono fortissimi, ci hanno avvistato e danno l'allarme. Riusciamo a vederne diverse. Continuamo a salire, ma non è troppo faticoso, il dislivello c'è ma non è tanto e comunque si presenta dolce fino sotto il rifugio. Gli ultimi 50 metri, dopo aver superato dei piccoli nevai, sono quasi verticali, per uno strappo che finalmente ci vede raggiungere il rifugio proprio quando il cielo comincia a far cadere le prime goccioline.

    Salendo al rifugio passo Selle

    Uno scorcio da una postazione di mitragliatrici sull'alta via Bepi Zac

    Mentre siamo al caldo nel rifugio fuori il tempo peggiora. Fa un freddo pazzesco. Ci prendiamo il nostro tempo fino a che l'acqua non concede una tregua e intanto timbriamo il passaporto della montagna per bambini. Avviciniamo, ma non percorriamo, l'alta via Bepi Zac per qualche centinaio di metri, per arrivare alle postazioni d'artiglieria ben visibili dal rifugio, da dove la vista è superlativa e spazia quasi a 360 gradi su tutta la zona, fino a intravedere il Roda di Vael. Il tempo diventa nuovamente nero e ci invita ad affrettarci. Scendiamo per la sterrata fino ad un bivio, dove lasciamo la comoda via per il sentiero leggermente più impegnativo che porta alle trincee e ai baraccamenti del conflitto del 1915-18.

    I primi baraccamenti che incontriamo

    L'interno di un baraccamento

    Va fatta una precisazione, qualora vogliate scendere da questa parte. I baraccamenti sono tutti vuoti, e forse poco interessanti, soprattutto per i bambini, ma visto il freddo della giornata lasciavano ampio spazio all'immaginazione di come potesse essere la vita quassù 100 anni fa, soprattutto nel periodo invernale.

    Continuiamo a scendere fino al lago della Campagnola dove c'è un bivio. Sentiero normale e sentiero ripido, che porta rapidamente alla postazione di una cannoniera. Ora è d'obbligo una precisazione.Il sentiero non è soltanto ripido, ma esposto, molto esposto. Ne abbiamo percorso una buona parte, fino a che, in un punto troppo pericoloso per i bambini ho deciso di tornare sui miei passi e prendere l'altro sentiero, quello normale. Si può comunque arrivare fino al lago e vedere l'interno di altri baraccamenti, ma poi prendete per mano i vostri bimbi e tornate indietro.

    Tornati al bivio prendiamo quindi il sentiero normale, visibile a tratti nella prima parte, ma intuibili, che scende gradualmente fino all'inizio della seggiovia, passando negli ultimi 300 metri dentro pascolo.

    - Variante - Dal rifugio passo selle potete proseguire su tutta la mulattiera ripassando per baita paradiso e riscendere comodamente fino al passo.

  • Escursione al rifugio Pertini sul sentiero Friedrich August

    Escursione: Dal Passo Sella al Rif. Pertini
    Luogo:Sassolungo
    Condizioni Meteo :Variabile
    Difficoltà:Escursione senza dislivelli significativi tranne il primo pezzo, ma con sentiero esposto in alcuni tratti, che non presenta però difficoltà se avete passo sicuro.
    Durata:1.30h  - Sola andata, per 4 km
    Panorama:4,5/5 - Siamo sotto al Sassolungo, la vista è meravigliosa, Sass Pordoi e Marmolada sono li sempre ben visibili.
    Avvistamenti : Si, marmotte
    Passeggino:No.Con il passeggino sarà però possibile raggiungere il rif. Salei e successivamente il rif. Friedrich August

    Il rifugio pertini

    3.9 km, 01:20:47

     

    Arriviamo presto al Passo Sella, i posti sono pochi, e parcheggiamo l'auto proprio in cima al passo. Scendiamo verso la Val Gardena per qualche centinaio di metri. Sulla sinistra notiamo subito un sentiero che si inerpica nei prati. Prendiamo quello basso, sulla destra, non quello che punta dritto sulla piccola montagnetta, fatica sprecata. Il sentiero si ricongiunge presto con la sterrata che parte più in basso e porta al rifugio Salei. Questa escursione è perfetta per i vostri bambini, la ricompensa al ritorno sarà lasciarli giocare qui, con tantissime attrazioni tra cui i tappeti elastici. Lasciamo il Salei e proseguiamo sulla sterrata, che diventa ripidissima, per uno stacco di 200 metri davvero intensi. Arrivati in cima si aprirà la vista sul Col Rodella, a sinistra e di fronte a noi sul rifugio Friederich August, molto bello, quasi lussoso direi, famoso per avere un Yak al pascolo.

    Il sentiero per il rif Pertini

    L'unico tratto veramente esposto dell'escursione

    Qui dovrete necessariamente mollare il passeggino e proseguire a piedi o con zaino portabimbi.

    Lasciato il rifugio alle nostre spalle il sentiero diventa sempre più stretto, fino ad essere una striscia di terra larga un metro o poco più che però non presenta vere e proprie difficoltà se non nell'unico tratto che si vede nella foto qui sopra, ma che come si evince chiaramente, può essere aggirato passando più in alto. Continuiamo tra saliscendi mai troppo faticosi attraversando per due volte un corso d'acqua. Le marmotte fischiano preoccupate. Dopo 1.20h circa dalla partenza al passo ecco spuntare da dietro una roccia il rifugio Pertini, meta della nostra escursione. Volendo è possibile continuare il sentiero fino alla malga Sassopiatto e poi continuare tutto il giro del Sassolungo e Sassopiatto ricongiungendoci con il rifugio Comici e poi chiudere il cerchio di nuovo al passo.

    I giochi del rifugio Salei

    Ma l'escursione per noi termina qui e una volta consumato il pranzo al sacco, messo il timbro sul Passaporto della montagna per Bambini, riprendiamo il sentiero ripercorrendo i nostri passi per fermarci al rifugio Friederich August per una birra e poi al Salei per far giocare i bambini fino al tramonto. Proprio qui fate attenzione alle marmotte, è possibile avvistarle sotto la partenza dell'impianto subito sotto a sinistra del Salei e sotto il secondo pilone dell'impianto che passa proprio sopra il salei.

    Si torna al passo sempre seguendo le orme dell'andata.

     

  • Escursione al Rifugio Taramelli il più antico del Trentino

    Escursione: Dal campeggio Vidor a Pozza di Fassa fino al rifugio Taramelli in val Monzoni
    Luogo:Val Monzoni
    Condizioni Meteo :Sole
    Difficoltà:Nessuna, a giugno c'era solo un nevaio da attraversare, ma senza problemi.
    Durata:Una giornata
    Panorama:2.5/5 - Bella la vista che si ha sulla valle Monzoni e su Punta Vallaccia
    Avvistamenti : No
    PassegginoNo - Si può usare solo fino alla malga Monzoni

    Il rifugio Taramelli il più antico del Trentino

    6.3 km, 03:28:24

     

    NOTA BENE: LA TRACCIA GPX PARTE DALLA MALGA MONZONI PERCHE' AVEVO DIMENTICATO DI ACCENDERE IL GPS

    Volete andare al rifugio più antico del trentino? Allora questa è l'escursione giusta per voi. Si parte da Pozza di fassa, parcheggiando più precisamente davanti al campeggio Vidor. Poco sotto il campeggio, dove c'è un ampio parcheggio e le navette che portano su al rifugio monzoni o nella valle di san Nicolò, parte un sentiero dentro il bosco che in mezzora porta alla Malga Crocifisso, dove una volta, quando ero bambino, si poteva arrivare e parcheggiare, e anche oltre, in un ampio parcheggio che serviva la valle di san Nicolò. Ora però c'è un bel divieto di accesso, e seguendo il sentiero si evita quindi la strada asfaltata per passare al fresco nel bosco.

    Una volta raggiunta la malga potreste prendere subito la strada che sale a destra dietro la piccola chiesetta, ma io vi suggerisco di camminare ancora per 150 metri e prendere il sentiero a destra all'altezza di un altarino in legno di Gesù. Anche in questo modo si eviterà di passare sulla strada percorsa dalle navette per un bel pezzo. Una volta ricongiunti col sentiero principale dobbiamo fare un ultimo sforzo e affrontare, sempre in salita, gli ultimi 300 metri per arrivare alla malga monzoni. Tutto questo percorso, di 1h.30 potete tagliarlo pagando e salendo col pulmino.

    La vista sulla valle

    Punta Valaccia e rifugio punta Vallaccia

    Ora ci sono due sentieri che partono subito dietro la malga, uno va al Rifugio Vallaccia, l'altro che è quello che prendiamo noi, e ci porta in 40 minuti al Rifugio Taramelli, il più antico del trentino. Il passeggino qui non è proprio possibile portarlo, sentiero è pieno di pietraia e ben più ripido. Proprio sotto il rifugio oltrepassiamo un nevaio residuo di questo inverno pieno di neve e finalmente raggiungiamo la nostra meta. Ad accoglierci c'è Ares, un cagnolone simpatico e affettuoso che ci terrà compagnia per il tempo del pranzo al sacco.

    Riscendiamo dal Taramelli sullo stesso sentiero fino alla malga monzoni, e da li di nuovo sui nostri passi fino al Vidor passando per Malga Crocifisso.

     

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