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Categoria principale: Europa
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Il viaggio in Normandia doveva terminare con Parigi come ultima tappa. Città che conosco molto bene, essendoci stato più volte, ma che valentina voleva assolutamente vedere.

 

Però non le è piaciuta cosi tanto, e a tutti e 2 mancava quel pizzico di imprevisto che il viaggio itinerante ha da offrire. Cosi chiudiamo il conto all’hotel e affittiamo di nuovo una macchina per fare gli ultimi 3 giorni di nuovo in movimento.

Prenotiamo sempre alla Hertz (mi raccomando per pochi spiccioli fate l’assicurazione a copertura totale) ma per un piacevole disguido la Spark non c’è. Al suo posto e allo stesso prezzo di danno una nuova Pegeout 308.

 

Stavolta puntiamo verso la Picardia e il Belgio. Dopo un traffico micidiale usciamo da parigi e arriviamo per pranzo ad Amiens. Una città piena di giovani, carinissima. La fame è tanta, l’unico posto aperto per mangiare è Francesca’s Pasta. Un piattone, una passeggiata in cerca di qualche ninnolo e si riparte. Prima però visitiamo Notre-Dame d’Amiens, la cattedrale gotica più grande di tutta la francia.

 

Proseguiamo per tutte strade secondarie, il paesaggio è incredibile, è una bellissima giornata di sole. Lungo la strada per Arras troviamo un cimitero militare. Parcheggio la 308 e scendiamo per dare un’occhiata. E’ della I Guerra Mondiale, la Grande Guerra. Ci sono alcune fotografie di famiglie scattate piu di un secolo fa. E’ incredibile pensare che su alcune di esse ci siano ancora dei fiori. Probabilmente nipoti di 3° generazione.

Arras, luogo della storica battaglia, è una distesa sconfinata di campi che durante la guerra era pieno di trincee. Visto cosi si può solo immaginare come fosse all’epoca, ma tutto intorno ci sono monumenti commemorativi a ricordarci gli eventi.

 

Siamo quasi in Belgio, si cominciano a vedere i cartelli in doppia lingua. Finalmente arriviamo a Lille, una città carina e piena di vita. Anche qui però il tempo da dedicare è poco. Per chiudere il giro e tornare a Parigi abbiamo poco tempo, quindi doppiamo affrettarci e puntare a Dunkerque, ultima tappa della giornata.

 

Qui cerchiamo una bettola che ci ospiti per la notte. Chambre d’hote inesistenti ma che il navigatore senalava, il campeggio che chiude 2 ore prima del nostro arrivo. Poi troviamo un ristorante che ha delle stanze. Caro. Molto caro. Però c’è un signore simpaticissimo che è amico dei proprietari. “Ciao, sono Franco, sono di Catanzaro”. Un italiano venuto in francia da bambino che mi ripeteva il suo nome e la sua storia ogni 5 minuti.

Gira che ti rigira finiamo in un altro hotel-ristorante che per un prezzo abbastanza modico ci offre un letto decente.

La spiaggia di Dunkerque è immensa, il lungomare carino e con diversi locali. La mattina seguente, dopo una passeggiata a piedi nudi sulla spiaggia, ripartiamo verso la zona nord di Pas de Calais. La prima tappa arriva per caso. Lungo una di queste stradine di campagna leggo “Reserve Naturelle du Platier d’Oye”. Tappa obbligata. È molto presto, siamo soli, facciamo un giro e ci fermiamo per un po’ nei capanni. Tutto quello che vedo però sono oche selvatiche e mucche delle Highlands.

 

Superato il tunnel della manica dove la tentazione di andare in Inghilterra è stata davvero forte, arriviamo a Cap Gris Nez. Un posto FANTASTICO! Siamo sulla Côte d'Opale e decidiamo di pranzare sotto le scogliere, dove  nel tempo di un panino l’alta marea ci raggiunge. Poi visitiamo la zona circostante, davvero bella, che affaccia sul mare del nord. Inoltre è possibile visitare i luoghi teatro degli scontri della prima e seconda guerra mondiale, come le fortificazioni, i bunker e le batterie todt.

 

Adesso dobbiamo affrettarci a raggiungere l’ultima tappa di questo viaggio meraviglioso. Dopo una sosta caffè a Bolougne sur Mer raggiungiamo Dieppe, dove cerchiamo subito un alloggio. Campeggi con case mobili pieni, campeggi senza case mobili non ti fanno dormire in macchina (peccato perché uno era stupendo), alla fine allontanandoci da Dieppe arriviamo per caso a Purville-Sur-Mer. Troviamo anche qua il solito ristorante che ha una stanza libera. Fantastico.

L’hotel sebbene pulito e con personale simpatico non è niente di che. Il letto è molle, la doccia è quella di plastica che si trova nei cantieri edili, ed il cesso è in comune in uno stanzino senza finestre, ma con tantissimi articoli di giornale da leggere appesi alle pareti.

Però che posto ragazzi. Esci dall’alberghetto e sei sul mare. Sullo stesso mare che ha ispirato Monet per la maggior parte delle sue opere. Incredibile esserci finiti per caso. Nonostante l’acqua fosse congelata era pieno di persone che si facevano il bagno. Quando il sole ha cominciato a tramontare ed il mare ormai si era ritirato tantissimo (a settembre il mare si ritira di piu, dicono) abbiamo fatto una passeggiata sotto le scogliere, in un posto incantato. Sabbia gelata, acqua ghiacciata, ma che goduria.

 

Cena a Dieppe. Troviamo una pizza da asporto che ci fa 2 pizze al volo. Le mangiamo su un panchina al porto. Un rapido giro per la città e poi torniamo al nostro “ristobergo”!

Approfitto di essermi svegliato presto per scendere di nuovo in spiaggia a fare due passi all’alba.

 

Abbiamo ancora un po’ di tempo e cosi decidiamo di ripassare per Rouen. Putroppo però bisogna rimettersi in macchina e tornare verso Beauvais ed infine a casa.

 

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